Mezzo milione d'euro per recuperare quasi tre volte tanto, 1,4 milioni. Quattrini che fanno gola alle casse vuote del Comune di Napoli e che potrebbero essere, secondo la giunta guidata da Luigi de Magistris, reperiti in un modo molto semplice: torchiando quanti, turisti stranieri o semplici immigrati, vengono multati nel capoluogo campano e non pagano la contravvenzione. A Napoli ogni anno vengono elevate circa 10mila contravvenzioni per infrazioni al codice della strada a stranieri non residenti. Questo denaro non viene quasi mai incassato. Motivo? Lo straniero viene multato e poi sparisce ed è difficile "corrergli dietro" con notifiche, cartelle esattoriali eccetera. E ovemai vi fosse una interlocuzione tra il multato e gli uffici comunali, questi ultimi, essendo a digiuno di lingue straniere – anche dei più banali inglese e francese – avrebbero non poche difficoltà nel dialogo. E così il Comune di Napoli si rivolge ai privati, indicendo un bando per l’affidamento del servizio relativo alla gestione, notifica e recupero crediti dei verbali emessi per infrazioni al codice della strada nei confronti di cittadini residenti all'estero.
L'azienda vincitrice dell'appalto dovrà predisporre testi in lingua per le comunicazioni e le notificazioni; idem per le notifiche. E poi, un Front Office per i sanzionati con personale nelle lingue dei Paesi a cui appartengono gli stranieri residenti all'estero più numerosi nel territorio cittadino: inglese, francese, tedesco, spagnolo. E poi a scelta almeno due tra lingua albanese, bulgaro, ceco, croato, marocchino, ucraino, ungherese, polacco, rumeno, russo, con personale qualificato (piccola curiosità: non è prevista né la lingua giapponese né quella cinese). Sarà predisposta una pagina web sul sito dell'Amministrazione comunale di Napoli, dove i cittadini stranieri consulteranno la loro posizione: il settore Legale della Polizia Locale controllerà il servizio e ci sarà uno sportello telefonico per le informazioni con risposta in almeno sei lingue. Tutto pur di portare quattrini in un salvadanaio vuoto.