Napoli, avvisi di garanzia per il crollo del palazzo: ipotesi di disastro colposo (VIDEO)
Crepe sospette, interi condomini svuotati e al centro quello che resta del palazzo di via Arco Mirelli, a Napoli, di fronte ai cantieri della linea 6 della metropolitana. Ecco la Napoli "frantumata" due giorni dopo il drammatico crollo. Sotto accusa ci sono le imprese coinvolte nella costruzione della metro (dalla Ansaldo alle aziende in subappalto), che saranno interrogate nelle prossime ore. Così come i collaudatori, i responsabili del progetto per la deviazione del corso d'acqua sotterraneo per permettere la prosecuzione dei lavori, il proprietario dell'appartamento all'ultimo piano del palazzo crollato, sul cui terrazzo era stata realizzata una piscina, l'amministratore di condominio e i responsabili dei sottoservizi.
Dito puntato soprattutto contro i cantieri della metro, ma gli avvisi di garanzia (circa 15) per disastro colposo, chiesti dal pm Fabrizia Pavani, sono già partiti per tutti. Infiltrazioni? Difetti di manutenzione? Lavori della metro? Piccoli e grandi abusi edilizi? Nulla è escluso. Intanto la rabbia dei residenti e degli sfollati si scarica contro l'Ansaldo e contro le istituzioni che hanno permesso l'avvio dei lavori in un'area estremamente sensibile alle infiltrazioni d'acqua. E infatti il sospetto di tanti è che la zona interessata da questo problema sia più vasta di quanto indicato. Chi è stato sfollato si dibatte tra disagi quotidiani di ogni tipo, non sa se e quando tornerà nella propria casa. Chi è rimasto guarda attentamente la propria abitazione o la propria attività commerciale e rileva spesso crepe e scricchiolii sospetti. E poi, nuovi crolli: caduta di calcinacci, pezzi di cornicione di un palazzo. Il timore aumenta a ogni minimo rumore, ogni crepa, ogni pioggia.