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Napoli, arrestati addetti alla vigilanza: pestarono a morte un 33enne

Quattro addetti alla vigilanza di un terminal al porto di Napoli sono stati arrestati per omicidio preterintenzionale. Un anno fa pestarono a morte un 33enne.
A cura di Carmine Della Pia
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Porto di Napoli

Arrestati all’alba di oggi quattro addetti alla vigilanza: uccisero a botte un 33enne a Napoli. L’accusa è di omicidio preterintenzionale, gli agenti della polizia marittima di Napoli, diretta dal vicequestore Silvestro Cambria, hanno disposto gli arresti. I quattro uomini, tutti napoletani, erano addetti alla vigilanza di un terminal del porto di Napoli. il 16 gennaio scorso, quasi un anno fa, inseguirono un uomo, Stefano Federico, che all’epoca aveva 33 anni, e lo massacrarono di calci e pugni. La vittima morì subito, e da allora non è mai emerso il motivo per cui gli addetti inseguirono il ragazzo per poi pestarlo. Dalle indagini risultò che Stefano stava correndo all’interno del terminal controllato dai quattro addetti perché rischiava di perdere il traghetto che lo avrebbe riportato a Capri, dove risiedeva. Undici mesi di indagini e numerose versioni contrastanti sono terminate all’alba di oggi con l’arresto per omicidio preterintenzionale.

 Un pestaggio immotivato

Si trattò di un episodio tanto brutale quanto contorto quello avvenuto il 16 gennaio 2011 al porto di Napoli. Stefano Federico, 33enne residente a Capri, si era trovato casualmente all’interno del terminal del porto di Napoli, luogo in cui trovò la morte. Una volta accortosi di trovarsi nel posto sbagliato, l'uomo tornò indietro correndo per raggiungere il porticciolo dove avrebbe potuto prendere il traghetto per tornare a Capri. Per un centinaio di metri, però, i quattro addetti alla vigilanza del terminal seguirono il ragazzo, e lo massacrarono di botte: calci e pugni, senza alcun motivo apparente. In seguito i responsabili del pestaggio cercarono di allontanare ogni responsabilità dalla morte di Stefano, raccontando che il 33enne sarebbe morto per un improvviso malore. In base a diverse testimonianze, però, e grazie ad alcuni filmati catturati grazie alle videocamere di sorveglianza, fu possibile stabilire la verità: il ragazzo morì in seguito al pestaggio brutale subìto dai quattro addetti alla sorveglianza del terminal. A quasi un anno dalla vicenda, i responsabili sono stati arrestati dagli agenti della Polmare.

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