La patata bollente dell'ex Asilo Filangieri, occupato nove mesi fa da un gruppo di lavoratori dello spettacolo, nasconde uno scontro al Comune di Napoli: assessori contro dirigenti. Qualche giorno fa Fanpage.it riportava notizia di un documento firmato dal capo del settore Patrimonio del Comune che di fatto sanciva la volontà di sloggiare gli occupanti, definiti "inconciliabili" con la struttura. Stamane tre assessori napoletani, col beneplacito del sindaco Luigi de Magistris, Alberto Lucarelli (Democrazia Partecipativa); Bernardino Tuccillo (Patrimonio) e Antonella Di Nocera (Cultura) hanno reso nota una lettera per stemperare la tensione con gli attivisti del collettivo "La Balena". Una lettera sibillina: da una parte si riconosce al collettivo il lavoro svolto in una struttura nuova di zecca ma pressoché lasciata vuota, dall'altra si ribadisce la necessità di regole.
La linea politica che ha sempre guidato questa amministrazione è stata quella di favorire l'utilizzo degli spazi pubblici da parte dei cittadini affinché siano gestiti dalle comunità territoriali. È stato così fino ad oggi e lo sarà ancora di più in futuro. L'esperienza che si è creata presso l'ex asilo Filangieri è in linea con questa visione della nostra amministrazione. […] Allo stesso modo è innegabile che uno spazio pubblico, come l’ex Asilo, debba vedere necessariamente coinvolte più realtà e attività. E questa molteplicità va garantita da parte dell'amministrazione cittadina nell’interesse stesso dell’esperienza fin qui condotta. […] Allo stesso modo è innegabile che uno spazio pubblico, come l’ex Asilo, debba vedere necessariamente coinvolte più realtà e attività. E questa molteplicità va garantita da parte dell'amministrazione cittadina nell’interesse stesso dell’esperienza fin qui condotta.
Tradotto in soldoni: l'Asilo Filangieri non resterà così com'è. Con le buone o con le meno buone: Fanpage.it è in grado di pubblicare i documenti che provano la volontà, da parte della dirigenza dell'Ente, di procedere allo sgombero degli attuali occupanti, definiti "abusivi". In sostanza, a quanto spiegano dal Comune, atto dovuto da parte dei dirigenti anche per cautelarsi da eventuali indagini della Corte dei conti sulla mancata messa a reddito dello stabile dell'Ente, in periodo di ‘vacche magre' per le casse civiche.
Ecco le due pagine stralciate dal documento del Comune di Napoli, sono quelle più significative perché parlano esplicitamente dello sgombero.