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Musiche fasciste a tutto volume e insulti razzisti: ragazza di colore lascia la spiaggia

Gianni Scarpa, l’ex gestore della spiaggia fascista di Playa Punta Canna a Sottomarina, il giorno di Ferragosto, avrebbe preso il megafono dello stabilimento balneare per urlare insulti contro la turista, nata in Italia da genitori africani, che è andata direttamente dai carabinieri.
A cura di Biagio Chiariello
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Il giorno di Ferragosto avrebbe costretto una ragazza di Padova, nata in Italia da genitori originari dell’Africa occidentale, ad abbandonare uno stabilimento balneare nel quale si trovava con una amica prendendola a male parole. Atteggiamenti discriminatori accompagnati da musiche e frasi inneggianti al Fascismo diffuse da casse e megafoni. Ma una volta lasciata la spiaggia, la giovane ha chiamato i carabinieri che ad accertamenti compiuti hanno denunciato il responsabile. Si tratta di Gianni Scarpa, l’ex gestore della spiaggia fascista di Playa Punta Canna a Sottomarina, denunciato dai carabinieri di Chioggia alla Procura per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo.

L’uomo già in passato era finito nei guai, a due anni di distanza dalla sua iscrizione nel registro degli indagati per apologia del fascismo per i cartelli in spiaggia con le foto e gli slogan di Mussolini. Scarpa, originario di Mirano, si presentava solitamente con una bandana nera e un ufficio strapieno di gadget mussoliniani con tanto di cannone che spunta da una finestrella. Diversi poster del leader fascista e di saluti romani (“questo è più di un saluto, uno stile di vita”; “questo è il mio saluto, se non ti piace me ne frego”); la foto di un bambino che dice: “Nonno Benito, per un’Italia onesta e pulita torna in vita”. Il 66enne era stato prosciolto perché le sue azioni furono ricondotte alla libertà di pensiero garantita dalla Costituzione. Successivamente il prefetto di Chioggia aveva fatto rimuovere i cartelli e il 13 luglio scorso Gianni Scarpa era stato indagato.

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