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Muore dopo 2 giorni di febbre: è la meningite la causa della morte di Jan Balugani, scatta profilassi

Jan Balugani stroncato dalla meningite di tipo B: è arrivata la conferma dalle indagini di laboratorio. Il macellaio 33enne di Correggio era morto il 4 gennaio dopo due giorni di febbre.
A cura di Susanna Picone
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È la meningite la causa della morte di Jan Balugani, il 33enne deceduto il 4 gennaio scorso a Correggio (Reggio Emilia) dopo due giorni di febbre e malore. Per l’uomo era stata disposta l'autopsia e oggi l'Ausl Irccs di Reggio Emilia ha fatto sapere che si è appunto trattato di un caso di meningite. Le indagini di laboratorio hanno isolato il batterio Neisseria Meningitidis sierogruppoB (Meningococco B) e per questo è scattato il protocollo di profilassi per familiari, amici e colleghi che hanno avuto contatti col trentatreenne.

Il dolore per l'improvvisa morte del macellaio

Balugani, di professione macellaio, era molto noto in città e la sua morte improvvisa nella sua abitazione di via Campagnola a Correggio aveva lasciato tutta la comunità locale sotto choc. A quanto emerso il giovane aveva manifestato febbre alta da due giorni prima del decesso, ma quella che sembrava una banale influenza è peggiorata fino al tragico epilogo dopo poche ore.

"Con il cuore pesante e profondamente addolorati, vogliamo condividere una notizia che ci ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Il nostro amico, collega e parte integrante della nostra famiglia, Jan Balugani, ci ha lasciati improvvisamente a soli 33 anni. Per noi era molto più che un collega: era qui con noi da 9 anni, diventando uno dei pilastri del nostro punto vendita. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso", avevano scritto sul profilo Facebook del Centro Carni Correggio. I funerali dell'uomo in programma questa mattina.

Come si trasmette la malattia

La trasmissione della malattia Meningococco B avviene con l'emissione di goccioline di saliva che si emettono sia parlando, che tossendo o starnutendo e sono considerate a rischio di contagio le persone che hanno avuto contatto stretto (ovvero a distanza inferiore a un metro) e prolungato con la vittima nei sette giorni precedenti la malattia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni.

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