Muore donna incinta di due gemelli dopo intervento di routine, 7 avvisi di garanzia nel salernitano
Maria Rosaria Ferraioli era arrivata all'ospedale "Mauro Scarlato" di Scafati la sera di Pasqua, per l'incisione di un ascesso alla coscia destra: un intervento di routine. Purtroppo però in quell'ospedale Maria Rosaria, 23 anni, originaria di Castellammare di Stabia e residente ad Angri, ha perso la vita. A seguito dell'operazione durante la nottata, la giovane donna, che portava in grembo due gemelli, ha subito una grave crisi respiratoria. Le sue condizioni, aggravatesi repentinamente, hanno reso necessario il trasferimento della donna in sala rianimazione.
Purtroppo però, nelle prime ore della mattinata Maria Rosaria Ferraioli è deceduta e vani sono stati i tentativi dei sanitari di strappare alla morte i due gemelli, giunti all'ottavo mese di gestazione. Sul caso attualmente sta indagando la Procura di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, che attraverso i carabinieri di Nocera Inferiore ha predisposto già nella mattinata di ieri il sequestro della cartella clinica della donna e l'emissione di 7 avvisi di garanzia per omicidio colposo. Si tratterebbe di 6 medici dell'ospedale "Scarlato" afferenti ai reparti di Medicina, Rianimazione e del Pronto Soccorso, oltre che del ginecologo che l'aveva in cura. Intanto nella struttura ospedaliera gli inquirenti proseguono gli interrogatori agli infermieri.
Malasanità o presenza di patologie pregresse? Molto probabilmente il responso potrebbe arrivare giovedì, giorno in cui è stata predisposta l'autopsia. Sgomento e rabbia sono i sentimenti che attraversano gli animi dei familiari, degli amici di Maria Rosaria e del compagno Luigi de Martino dal quale la donna aspettava i due bambini e con il quale avrebbe dovuto sposarsi tra qualche mese. La madre di Maria Rosaria Ferraioli, Gina Giordano, nonostante l'amarezza per la triste vicenda, reclama giustizia attraverso le telecamere di Canale 8: "Chi ha sbagliato deve pagare" avrebbe dichiarato al telegiornale dell'emittente leccese.