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Muore cadendo dal quarto piano: scarcerato uno degli indagati per l’omicidio di Denny Magina

Scarcerato il 31enne che, insieme ad altri due giovani di 33 e 30 anni, è indagato per l’omicidio di Denny Magina. Il ragazzo di 29 anni era morto nella notte fra il 21 e il 22 agosto 2022 cadendo dal quarto piano di un palazzo. Per la procura potrebbe essere stato spinto giù al termine di una lite per un debito di droga.
A cura di Eleonora Panseri
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Denny Magina.
Denny Magina.

È stato scarcerato uno dei tre giovani accusati della morte di Denny Magina, il 29enne di Livorno precipitato nella notte fra il 21 e il 22 agosto 2022 dal quarto piano di un palazzo in via Giordano Bruno, in circostanze che restano ancora oggi un mistero.

A distanza di poche ore dalla caduta, il giovane è deceduto in ospedale. Per la sua morte sono stati indagati tre coetanei della vittima con l'accusa di omicidio volontario, un 31enne e un 33enne, di origini tunisine, e un 30enne livornese.

Per i due è stata disposta la misura cautelare in carcere solo per la cessione di cocaina avvenuta nello stabile dove si trovava Denny. E per il 31enne l'avvocata Alessandra Natale ha chiesto e ottenuto la scarcerazione, come si legge su Il Tirreno.

La stessa richiesta era stata presentata tempo fa al tribunale di Livorno dalla legale, ma i giudici l'avevano rifiutata. Mercoledì invece, dopo un nuovo ricorso, il giovane ha lasciato il carcere e si troverebbe già in Friuli, libero ma sottoposto all'obbligo di firma e di dimora. Restano ancora in cella invece gli altri due indagati.

Il 31enne era stato interrogato dagli investigatori dopo l’arresto, avvenuto a novembre 2022, ed è stato ascoltato nuovamente due mesi fa, continuando a negare il coinvolgimento nella morte del 29enne.

"Fra le 20 e le 22 in casa è arrivato anche il trentenne livornese e, a quell’ora, vi erano solo il trentatreenne tunisino e la moglie, che stava nella sua stanza da letto con la porta chiusa. Il trentenne si è messo a fare le pulizie di casa e ha anche tirato cocaina, così come ha fatto anche il ragazzo che è morto", avrebbe detto agli inquirenti il 31enne.

"Loro due hanno detto di aver sentito un colpo, che io non ho sentito, e sono tornati nella stanza dove si trovava il ragazzo che è morto. Mi sono avviato a mia volta verso la stanza, e il 33enne mi è tornato incontro quando sono arrivato sulla porta, dicendomi “È caduto… è caduto…” e ha detto a me e al 30enne di correre a vedere cosa fosse successo", avrebbe aggiunto.

Sui vestiti del giovane e del 33enne sarebbero state trovate tuttavia tracce biologiche di Denny. In più, proprio il 33enne sarebbe stato in possesso di un anello a forma di teschio, compatibile con una delle ferite trovate sulla vittima.

Per la procura ci sarebbero quindi diverse prove che renderebbero plausibile la pista del delitto al termine di una lite scatenata da un debito di droga e allontanerebbero invece quella del suicidio. Denny potrebbe essere stato quindi spinto dalla finestra del palazzo da cui è precipitato.

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