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Muore a causa di una seduta di fitness e di una sauna: condannato il personal trainer

Un anno di carcere per omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione per un pensionato: aveva spinto una giovane donna a praticare una dieta tropo rigida.
A cura di Redazione
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È finito con una sentenza destinata a far discutere il rito abbreviato del processo per la morte di una trentatreenne infermiera professionale di origine rumena. Infatti per la morte della donna, avvenuta in seguito ad un arresto cardiaco, è stato condannato il suo personal trainer, un pensionato della provincia di Ivrea. L'uomo dovrà dunque scontare una condanna ad un anno e tre mesi di reclusione per omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione, dal momento che non aveva i titoli per aprire una sauna ed un centro benessere all'interno di un centro commerciale di Ivrea.

La dinamica dei fatti che hanno portato alla morte della donna ed al successivo processo è ricostruita da La Repubblica: "M. M., 33 anni, infermiera e madre di tre figli, aveva deciso di sottoporsi al piano proposto da E. G., pensionato. Lei d'altronde era sovrappeso (98 chili) e voleva scendere rapidamente. Le prime sedute sembravano soddisfare il suo desiderio anche se si presentavano particolarmente intense. Poi però la quinta volta qualcosa va storto. La donna, dopo aver corso a lungo, si sottopone come al solito a una seduta nella sauna. A un certo punto si sente male, viene chiamata l'ambulanza ma non c'è più nulla da fare".

Ora la decisione dei giudici, che chiude temporaneamente la vicenda, per la quale sono risultate decisive le perizie degli esperti nominate dalle due parti in causa.

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