Muore a casa dopo 15 ore in pronto soccorso, indagati 4 medici a Crotone
Sarà una inchiesta a stabilire le esatte cause della morte di Daniele Petrone, un uomo di 55 anni deceduto venerdì scorso in casa sua, meno di 24 ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale Crotone dove era arrivato il giorno prima del decesso in preda a lancinanti dolori. Dopo l'esposto presentato dai familiari dell'uomo, la Procura di Crotone infatti ha ordinato l'autopsia sul corpo del 55enne e ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici dell'ospedale civile San Giovanni di Dio della cittadina calabrese che hanno avuto in cura Petrone. Al momento di tratta comunque di atti dovuti per consentire ai quattro di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili.
L'ipotesi di reato avanzata dal pm Pasquale Festa, titolare delle indagini, è quella di omicidio colposo in concorso ma l'inchiesta è ancora in una fase preliminare. Secondo quanto ricostruito finora, Petrone, che non era sposato, non aveva figli e viveva assieme al fratello, era stato scompagnato da quest'ultimo al Pronto soccorso dell'ospedale di Crotone nella notte di mercoledì 23 giugno perché lamentava dolori lancinanti allo stomaco e alla schiena. Nel pronto soccorso è rimasto in osservazione per circa 15 ore, fino al pomeriggio di giovedì quando è stato dimesso con una terapia domiciliare, nonostante il persistere dei dolori. Nemmeno 24 ore dopo, nella mattinata di venerdì, l'uomo è stato trovato senza vita in camera sua dai fratelli che erano andati a svegliarlo per una iniezione che gli era stata prescritta il giorno prima proprio in ospedale. Inutili i tentativi di rianimarlo: era già morto, come poi ha constatato il suo medico di base.
In seguito al decesso, il fratello e la sorella della vittima hanno presentato una denuncia che ha fatto scattare le indagini. Fondamentale per ricostruire i fatti saranno i risultati dell'esame autoptico sulla salma che sarà eseguito nei prossimi giorni dal medico legale Francesco Sicilia. Solo a quel punto sarà possibile capire se sussistano eventuali responsabilità da parte dei sanitari.