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Multe e cartelle del fisco pagate in ritardo: dal 15 maggio costeranno meno

Le cartelle ricevute dall’Agenzia delle entrate costeranno meno: i debiti iscritti a ruolo pagati in ritardo diventano meno cari, con gli interessi di mora che passano dal 3,50% del 2017 al 3,01% del 2018. La nuova misura, in vigore dopo il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, sarà operativa dal 15 maggio.
A cura di Stefano Rizzuti
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I debiti iscritti a ruolo pagati in ritardo diventano meno cari. Tradotto in parole più semplici: pagare le cartelle ricevute dall’Agenzia delle entrate costerà meno. L’esempio classico è quelle delle multe. Una diminuzione non elevatissima comunque: gli interessi di mora passano dal 3,50% al 3,01%, da aggiungere alle somme iscritte a ruolo, ovvero quelle che il contribuente non ha pagato e per cui risulta presente nell’elenco dei debitori nei confronti del fisco o di altri enti creditori. A rendere effettiva questa diminuzione è il provvedimento del 10 maggio 2018 del direttore dell’Agenzia delle entrate. Il cambio di interessi di mora riguarda le somme versate oltre il limite di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento.

Come spiega Fisco Oggi, il portale telematico dell’Agenzia delle entrate, a prevedere "la determinazione annuale degli interessi è il decreto legislativo 159/2015 il quale stabilisce che l’adeguamento sia fissato con provvedimento del direttore dell’Agenzia”. Il nuovo tasso sarà operativo a partire dal 15 maggio e rimarrà bloccato per un anno. Il provvedimento fissa la misura degli interessi di mora ogni anno per il ritardo nel pagamento delle somme iscritte a ruolo.

Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate

A partire dal 15 maggio, si legge nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, gli interessi di mora “per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo sono determinati nella misura del 3,01% in ragione annuale”. La legge prevede che dopo 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento vengono applicati gli interessi di mora. Il tasso di interesse varia ogni anno sulla base del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

Le disposizioni dell’aprile del 2017 prevedevano un tasso del 3,50%, ma quest’anno l’aggiornamento deriva dalle comunicazioni provenienti dalla Banca d’Italia la quale, “con nota del 23 marzo 2018, ha stimato al 3,01% la media dei tassi bancari attivi con riferimento al periodo 1/1/2017-31/12/2017”. In conclusione “il provvedimento fissa, quindi, a partire dal 15 maggio, al 3,01% in ragione annuale la misura del tasso di interesse da applicare in caso di ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo”.

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