Multato sei volte sul bus a Mestre: “Devo pagare 310 euro, ma quelle firme non sono mie”

Un normale disbrigo di pratiche amministrative a Mestre si è trasformato in un'amara sorpresa per un giovane mestrino di 23 anni, M.F. Il ragazzo si era recato presso gli uffici di Avm per rinnovare la tessera Imob, necessaria per usufruire del trasporto pubblico, quando gli è stato comunicato che la richiesta non poteva essere accolta. Il motivo? Sei multe risultavano a suo carico e, finché non fossero state saldate, non avrebbe potuto ottenere il rinnovo. A riportare la vicenda é Il Gazzettino.
Colto di sorpresa, il giovane ha chiesto chiarimenti, dal momento che nessuna notifica di sanzione gli era mai stata recapitata. Deciso a fare luce sulla vicenda, ha quindi avviato una richiesta di accesso agli atti. È stato solo a quel punto che ha scoperto l’esistenza di sei verbali risalenti al 2024, per un importo complessivo di circa 310 euro. Analizzando la documentazione ricevuta, ha però riscontrato diverse anomalie: i suoi dati personali erano riportati in modo inesatto, comparivano firme che non riconosceva e vi erano altre incongruenze che lasciavano supporre un errore o, peggio, una possibile falsificazione.
Il caso potrebbe essere legato a un furto subito in casa il 31 dicembre 2022, per cui era sospettato un conoscente presente quella notte.
Di fronte a tali irregolarità, M.F. non ha esitato a sporgere denuncia presso i Carabinieri e, contestualmente, ha deciso di rivolgersi all’ufficio legale dell’Adico, associazione a tutela dei consumatori. Gli avvocati dell’associazione seguiranno il caso, avviando le procedure necessarie per impugnare le sanzioni e richiedere il rilascio della tessera Imob, documento indispensabile affinché il giovane possa continuare a recarsi al lavoro senza difficoltà.
"La disavventura del nostro socio è molto particolare – commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. Crediamo che la persona che ha compiuto il furto abbiamo fotografato anche la carta di identità o una parte di essa del giovane mestrino. Anche perché in uno dei verbali il controllore ha scritto che il trasgressore avrebbe mostrato dal proprio cellulare la foto del retro del documento evitando la foto. Forse con un controllo più attento si poteva smascherare prima la truffa ma non possiamo dirlo anche perché non conosciamo le circostanze in cui sono avvenuti i controlli. Da parte nostra richiederemo all'Actv il rilascio dell'Imob ricostruendo con la relativa documentazione quanto accaduto".