Multato per un poster, parrucchiere paga con tinture e un arricciacapelli

Multato dai vigili per aver affisso sul lato interno della porta del suo negozio un poster, ha pensato di pagare la salata multa consegnando al comune prodotti e attrezzi del mestiere il cui prezzo copriva la cifra. È quanto capitato ad un parrucchiere di Valdobbiadene, piccolo comune in provincia di Treviso noto per l'inflessibilità del comandante della polizia locale. L'artigiano, il 61enne Dino Diserò, non avendo soldi a sufficienza per pagare la multa da 300 euro, infatti, ha seguito l'esempio di Cesare De Stefani, titolare dell’"Osteria senz’oste", che nei giorni scorsi ha pagato una multa di 1.750 euro allo Spisal di Montebelluna consegnando la mucca che teneva in una stalla accanto all’Osteria. Il parrucchiere quindi ha portato negli uffici dell'amministrazione comunale diverso materiale che aveva in negozio, debitamente accettato e protocollato dal Comune. Tra la merce, decine di tinture per capelli, bottiglie di acqua ossigenata e un diffusore arricciacapelli.
"Ora Sto vivendo alla giornata"
"Ora Sto vivendo alla giornata e adesso medito di chiudere perché non ho altre risorse" ha spiegato amareggiato l'uomo dopo aver pagato la terza multa in sei anni, cioè da quando ha trasferito l’attività a Valdobbiadene. La penultima multa per 3.700 euro (poi annullata dal tribunale) gli era stata comminata perché, abitando a Belluno e non potendo rientrare a mezzogiorno, l’uomo mangiava un panino e si riposava nel magazzino del retrobottega. L'ultima multa invece per un poster affisso all'interno della vetrina, appeso da anni.