Mps, giallo della morte di David Rossi: in 600 in corteo a Siena per chiedere la verità
Era il sei marzo di tre anni fa quando David Rossi, all'epoca capo della comunicazione di Banca MPS, precipitò dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni e morì. Il caso venne subito trattato come un suicidio, anche se gli aspetti misteriosi non mancavano di certo: è per questo che ieri quasi 600 persone hanno sfilato in Corteo a Siena per chiedere la verità sulla morte di Rossi. A organizzare la manifestazione i familiari del manager che hanno guidato il corteo mostrando lo striscione "Verità per David". Tra i presenti anche il primo cittadino della città toscana Bruno Valentini secondo cui "la città ha ansia di verità". A quanti hanno chiesto alla madre di Rossi cosa provasse la dona ha risposto che per lei "è come un ergastolo, mentre ci dovrebbe essere chi ha ucciso David".
David Rossi morì il 6 marzo del 2013: era a capo dell'area comunicazione di MPS e veniva considerato molto vicino all'ex presidente Mussari: il suo corpo, oprmai senza vita, venne trovato sotto la finestra del suo ufficio. La prima ipotesi degli inquirenti fu quella del suicidio, poi si ipotizzò l'istigazione al suicidio. L'inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Nicola Marini e Aldo Natalini, si concluse pochi mesi dopo con la richiesta di archiviazione avanzata dagli stessi magistrati ed accolta dal gip malgrado la famiglia, soprattutto la vedova Antonella Tognazzi, non abbia mai creduto al suicidio del marito. Una vicenda dai contorni complessi. Nei mesi scorsi il procuratore Salvatore Vitello, in seguito alle nuove perizie presentate dal legale della vedova, l'avvocato Luca Goracci, ha deciso di riaprire il fascicolo: "Dalle perizie, grafologica, medico legale e dinamico fisica sulla caduta, emerge che Rossi sarebbe stato prima colpito alla testa e poi buttato dalla finestra almeno da due persone".