Mps, David Rossi: chiesta l’archiviazione, “Non ci fu istigazione al suicidio”
Nel caso della morte di David Rossi, il dirigente del Monte Paschi di Siena lanciatosi dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni nei giorni dello scandalo del gruppo bancario senese, non ci sarebbe stata nessuna istigazione al suicidio. I Pm della Procura di Siena Nicola Marini e Aldo Natalini a quanto si apprende infatti avrebbero depositato la richiesta di archiviazione dell'indagine sul caso di David Rossi che aveva come ipotesi di reato proprio l'istigazione al suicidio. Gli investigatori hanno ricostruito gli ultimi convulsi giorni della vita di Rossi, soprattutto quella lavorativa, fino al 6 marzo scorso quando decise di farla finita gettandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede centrale del gruppo senese senza trovare gli estremi del reato.
Gesto "assolutamente volontario" – Quello che è certo è che l'ex numero uno della comunicazione del Monte Paschi di Siena era in forte stato di stress e aveva chiesto aiuto ad alcuni conoscenti con un'ultima email disperata. L'ipotesi più accredita al momento dell'apertura del fascicolo sul suicidio era che Rossi fosse stato sottoposto a pressioni interne nella banca da parte di alcuni alti dirigenti che lo avrebbero accusato di aver diffuso informazioni sensibili sulla situazione finanziaria del gruppo. Alal fine però i magistrati hanno concluso che si trattò di un gesto "assolutamente volontario".