video suggerito
video suggerito

Mozzarella e pane imbottiti di cocaina: 5 persone agli arresti

Arrestate cinque persone a Caserta, con l’accusa di spaccio di droga e favoreggiamento di organizzazione camorristica: le sostanze stupefacenti venivano inviate e smerciate ad Ancona, racchiuse in confezioni di pane e mozzarelle prodotte nel casertano.
A cura di Daniela Caruso
840 CONDIVISIONI
Arrestate cinque persone, la droga da Caserta arrivava ad Ancona

Spesso la criminalità organizzata spaccia sostanze stupefacenti attraverso modalità atipiche: mediante bambini pusher, animali, giocattoli e oggetti che passano inosservati: come non menzionare il giro di droga messo in atto attraverso gli orsacchiotti Disney, firmati Winny The Pooh, nei quali venivano nascoste le dosi da vendere. Oggi, però, arriva una notizia che lascia davvero basiti: a Caserta, infatti, era gestito un massiccio traffico di stupefacenti, nascondendo tali sostanze in pane e mozzarella che facevano il giro della penisola. L’intera vicenda è stata scoperta, grazie alle confessioni di un pentito, che ha raccontato, appunto, come si svolgessero la gestione e l’immissione della droga nelle principali piazze di spaccio.

Nelle mozzarelle prodotte nel Casertano, infatti, veniva inserita la polvere bianca: gli alimenti, poi, una volta imbottiti di droga, venivano spediti nelle varie regioni d’Italia: la scoperta è stata fatta dal nucleo investigativo di Caserta, che grazie alla collaborazione di un pentito di Camorra, Raffaele Piccolo, è riuscito a portare a termine l’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e ad arrestare cinque persone, accusate di delinquenza finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento di organizzazione camorristica. Gli inquirenti hanno, inoltre, scoperto che la droga veniva anche inserita in pezzi di pane oltre che nella mozzarella, dove la cocaina si mimetizzava ancora meglio: il tutto veniva, poi, spedito ad Ancona da Vincenzo Vassallo, un ristoratore di Trentola Ducenta, gestore del ristorante “O Mericano”.

Nella città marchigiana veniva poi smistata per la vendita. In totale, sono finiti in manette il gestore del ristoratore, la moglie Rosa Verde, Angelo D’Urso,  titolare di un bar a Trentola Ducenta, il quale distrusse un video che riprendeva gli assassini di Modestino Minutolo,  Francesco Buonanno e Giovanni Battista Papa, uccisi mediante lupara bianca nel 2009 in un regolamento di conti con il Clan dei casalesi.

840 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views