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Moussa Diarra ucciso da un agente a Verona, la telecamera in stazione non ha ripreso nulla: “Anomalia”

La telecamera piazzata proprio sula scritta “Verona Porta Nuova” della stazione, che avrebbe potuto immortalare il momento dello sparo del poliziotto che ha ucciso Moussa Diarra, non era in funzione a causa di un’anomalia su cui ora sono in corso accertamenti.
A cura di Antonio Palma
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La telecamera che avrebbe dovuto immortalare il momento dello sparo del poliziotto che ha ucciso Moussa Diarra alla stazione di Verona Porta Nuova non ha registrato nulla perché non funzionava mentre le altre telecamere della zona erano accese ma sono piazzate a notevole distanza dal luogo. La conferma arriva dal Procuratore di Verona dopo la denuncia del Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra che aveva chiesto a gran voce l’acquisizione dei video.

Il vero e proprio colpo di scena smentirebbe dunque le prime voci dell’esistenza di video che avrebbero ripreso perfettamente l’intera sequenza e conferma invece i dubbi espressi dal Comitato che aveva denunciato la mancata consegna dei filmati agli avvocati del migrante maliano.

“Una telecamera piazzata sul marciapiede dove è stato colpito Moussa Diarra non funzionava” ha spiegato il Procuratore. Si tratta della telecamera centrale piazzata proprio sula scritta “Verona Porta Nuova” orientata verso il piazzale della stazione. “Non era in funzione a causa di un’anomalia su cui ora sono in corso accertamenti” aggiungono dalla Procura. In compenso però “C’è un altro filmato ma è stato effettuato da una telecamera distante dal luogo” ha spiegato il Procuratore.

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Quest’ultima videocamera dunque ha ripreso la scena ma le immagini risulterebbero sgranate tanto che il video è stato affidato ai tecnici per renderlo il più possibile leggibile. “Non possiamo non rilevare come appena il Comitato Verità e Giustizia per Moussa abbia chiesto pubblicamente la visione e la consegna di quei video, che in molti fino a qualche istante fa sostengono di aver visto, con una gravissima fuga di notizie, eccetto alcune delle parti realmente interessate, sia emerso che tali video non esistono” dichiarano dallo steso Comitato.

Il riferimento è a un precedente comunicato della stessa Procura che fin dal primo momento aveva sostenuto la tesi della difesa dell’agente, indagato per eccesso colposo di legittima difesa. I pm avevano spiegato che al vaglio vi erano tutte le immagini registrate dalle numerose telecamere presenti nella zona e che l’indagine avrebbe potuto avvalersi di riscontri oggettivi su quanto accaduto. “Non possiamo che registrare e segnalare con la massima urgenza la coincidenza e l’anomalia di tali circostanze nonché esprimere una grave preoccupazione in merito alla garanzia procedurale delle indagini e al pericolo di inquinamento probatorio” conclude il Comitato per Moussa Diarra.

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