Mottarone, forchettoni in uso dal 2014. Il vice di Tadini: “Solo appoggiati sul tetto della cabina”
I forchettoni non erano inseriti, ma appoggiati sul terrazzino della cabina, come di consuetudine dopo averli tolti a fine giornata. Lo ha dichiarato Silvio Rizzolo, ex vice caposervizio di Gabriele Tadini impiegato per 25 anni alla funivia del Mottarone, commentando le immagini diffuse dall'emittente tedesca Zdf che mostrano i blocchi al freno rossi visibili sul tetto di una cabina già nel 2014. L'ipotesi, attualmente al vaglio degli inquirenti, è che i forchettoni fossero utilizzati già da anni. Il filmato è stato consegnato dalla tv tedesca alla procura di Verbania.
Al quotidiano La Stampa, Silvio Rizzolo racconta di aver lavorato per anni accanto a Gabriele Tadini, ora agli arresti domiciliari dopo aver confessato di aver disattivato il sistema frenante di emergenza della cabina precipitata sulla funivia del Mottarone. Un altro incidente si era verificato nel 2001, ma quella volta un black out e poi l'accavallamento delle funi aveva portato ore di paura ma fortunatamente nessuna vittima. A salire sulla funivia sospesa in aria fu proprio Rizzolo, che si occupò dei soccorsi. "Siamo intervenuti e nessuno si è fatto male – spiega – ma una cosa come quella successa l'altra domenica non è prevedibile. Nessuno pensava potesse verificarsi una cosa del genere". Dopo quell'incidente avvenuto nel 2001, la struttura era stata completamente messa a nuovo dal 2014 al 2016 con l'intervento di Leitner, azienda italiana che si occupava fino al giorno della tragedia della manutenzione dell'impianto e di interventi ordinari e straordinari per la sicurezza.
I filmati nelle mani della procura
"Abbiamo ricevuto quei video del 2014 ma per il momento non facciamo valutazioni" ha dichiarato la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi. I filmati tenderebbero ad accertare l'utilizzo del blocco dei freni già nel 2014 quando l'impianto era stato riaperto in seguito a una ristrutturazione totale. Gli inquirenti lavorano quindi su quanto ripreso dal videoamatore svizzero Michael Meier che, per puro interesse tecnico, aveva filmato il sistema della funivia tre volte in tre anni diversi: nel 2014, nel 2016 e nel 2018. Meier ha ritrovato questo materiale nel suo computer dopo la tragedia. L'intento era quello di rivedere l'impianto crollato che ricordava di aver visitato in prima persona. Quando ha notato i forchettoni, ha trasmesso i file alla televisione locale. Da intenditore, sostiene che è possibile notare dai filmati che anche allora vi era l'utilizzo sistematico del blocco dei freni. "Si è trattato finora di fortuna perché i danni alle funivie sono relativamente rari" ha spiegato.
Le difficoltà nella rimozione della cabina
Oltre ai nuovi accertamenti da effettuare sul luogo del disastro, c'è da capire come rimuovere la carcassa della cabina 3. Bisognerà portarla in un deposito specializzato per proseguire poi con le analisi, ma le operazioni non sono per niente semplici: la struttura è infatti caduta in una scarpata difficile da raggiungere se non in elicottero.