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Mostro di Firenze

Mostro di Firenze, la Procura parteciperà a riesumazione di Francesco Vinci: “Tante cose non tornano”

A Fanpage.it parla Davide Cannella, il criminologo e investigatore privato che sta seguendo i familiari di Francesco Vinci, l’uomo che nel 1982 venne accusato di essere il Mostro di Firenze. “La Procura si è mossa e lavoreremo insieme sia per l’estumulazione del cadavere che per l’esame del Dna”, ha spiegato. Le operazioni inizieranno il 27 settembre.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, Francesco Vinci
A destra, Francesco Vinci
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"Ci sono novità importanti. La Procura si è mossa e lavoreremo insieme sia per l'estumulazione del cadavere di Francesco Vinci che per l'esame del Dna". Davide Cannella, il criminologo e investigatore privato che sta seguendo i familiari di Vinci, ha parlato con Fanpage.it e dato aggiornamenti sul caso.

Nel 1982 Vinci fu accusato di essere il Mostro di Firenze, il serial killer autore di otto duplici omicidi commessi fra il '68 e l'85. Successivamente l'uomo venne scagionato e fu chiusa la cosiddetta ‘pista sarda'.

Davide Cannella, criminologo e investigatore
Davide Cannella, criminologo e investigatore

"Stamattina ho sentito la Procura e mi è stato detto che ci sono diverse cose che non tornano. Io li avevo già informati dell'estumulazione e dell'esame, ora ci hanno informati che lavoreremo insieme e che è stato dato l'incarico ai consulenti tecnici. Oggi sono in viaggio e non potremo provvedere alla nomina di quelli di parte, ma parteciperemo alle operazioni", ha aggiunto.

"La Procura ha notato che dall'autopsia eseguita all'epoca sono emerse cose che non quadrano. – ha spiegato ancora Cannella – Sembra che chi ha ucciso Vinci e il suo servo pastore, Silvano Virgiu (trovati carbonizzati all'interno di un'auto nel 1993, ndr), abbia fatto in modo che non ci fosse la possibilità di poterlo riconoscere".

Il cadavere infatti sarebbe stato trovato privo delle mani. Vinci venne riconosciuto dalla fede e da un orologio, "ma chiunque avrebbe potuto buttarli nella macchina. In più manca il proiettile di cui abbiamo già parlato", ha osservato il criminologo.

Francesco Vinci
Francesco Vinci

Infatti, come aveva spiegato Cannella a Fanpage.it, un amichetto con cui stava giocando in campagna sparò a Vinci per errore quando era soltanto un bambino. Ma la pallottola non venne mai rimossa perché era posizionata vicino al cuore. Da nessuno dei due corpi trovati nel 1993 venne tuttavia recuperato un proiettile.

"La moglie, Vitalia Melis, crede che possa essere ancora vivo, ha avuto questo dubbio e me ne ha parlato poco tempo f. Lei ha raccontato di averlo visto dopo l'omicidio, dentro una macchina, e l'avrebbe anche salutata. Pensi che situazione assurda, tutto questo lascia quantomeno perplessi".

L'estumulazione dovrebbe iniziare alle 8 di venerdì 27 settembre. "Se arriva a muoversi la Procura, significa che ci sono sicuramente aspetti da chiarire. Intanto, è stato già prelevato il Dna a uno dei figli di Vinci", aggiunge Cannella.

La riesumazione sarebbe già dovuto avvenire una settimana fa, mercoledì 18 settembre. "Noi ci eravamo messi d'accordo con il Comune, la data era già fissata. – ha detto ancora il criminologo – Ma è probabile che le operazioni siano state rimandate anche per l'interesse della Procura".

Quindi, quando tra qualche tempo arriveranno i risultati dell'esame del Dna, si saprà se il corpo sepolto nel cimitero di Montelupo Fiorentino appartiene davvero a Francesco Vinci. E da qui potrebbero aprirsi nuove piste sul caso del killer delle coppie.

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