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Mostro di Firenze

Mostro di Firenze, i resti riesumati sono di Francesco Vinci: “Il Dna potrebbe ancora riservarci sorprese”

Sono di Francesco Vinci i resti che sono stati riesumati dal cimitero di Montelupo Fiorentino lo scorso 27 settembre alla presenza dei pubblici ministeri Ornella Galeotti e Beatrice Giunti. Il criminologo che ha seguito i familiari, Davide Cannella: “Fin dall’inizio ci interessava mettere agli atti il suo Dna. Perché potrebbe riservarci delle sorprese”.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, Francesco Vinci
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Sono di Francesco Vinci i resti che sono stati riesumati dal cimitero di Montelupo Fiorentino lo scorso 27 settembre alla presenza dei pubblici ministeri Ornella Galeotti e Beatrice Giunti. Lo hanno certificato i risultati della consulenza depositata alla Procura di Firenze.

L'uomo era tra i sospettati nel caso del Mostro di Firenzequando gli inquirenti seguirono la cosiddetta ‘pista sarda' legata all'uccisione di una coppia nell'estate del 1968 a Signa. "Sì, ci hanno riferito dalla Procura che è lui", ha confermato a Fanpage.it il criminologo Davide Cannella che segue i familiari di Vinci.

Vinci venne arrestato nell'estate del 1982 dopo il duplice omicidio di Baccaiano, ma scagionato dal delitto successivo, quello di Giogoli del 1983, avvenuto mentre lui si trovava in carcere. Nell'agosto del 1993 Vinci venne trovato morto carbonizzato nel bagagliaio di un'auto nei boschi di Chianni, in provincia di Pisa.

Era stata la vedova dell'uomo, Vitalia Melis, a nutrire dei dubbi sulla morte del marito, sostenendo anche di averlo visto vivo dopo la sua morte. Da qui la richiesta di riesumazione del cadavere, poi disposta dalla Procura. I successivi esami hanno confermato l'identità.

"La moglie si è sbagliata, noi faremo richiesta della copia degli esami e li sottoporrò al nostro genetista, Eugenio D'Orio. Ma la cosa che fin dall'inizio interessava a me era mettere agli atti il suo Dna. Perché potrebbe riservarci delle sorprese. – ha aggiunto il criminologo – Sono felice che la Procura abbia voluto vederci chiaro".

Il cadavere di Vinci venne ritrovato privo di entrambe le mani: "Sembrava quasi che chi l'ha ucciso non volesse renderlo riconoscibile, una coincidenza che aveva insospettito anche la Procura. Tutte queste coincidenze andavano verificate. – ha spiegato ancora Cannella – Una volta ottenuta la copia degli atti faremo anche noi le nostre valutazioni".

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