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Morto per recuperare cellulare, il post poi rimosso della fidanzata: “La nostra maledetta ultima foto”

“Questa è la nostra maledetta ultima foto” ha scritto su Instagram la fidanzata di Andrea Mazzetto, morto il 20 agosto sull’Altopiano di Asiago nel tentativo di recuperare il cellulare caduto in un dirupo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"La nostra maledetta ultima foto insieme. Sarai sempre con me". Questo è il messaggio pubblicato su Instagram da Sara, la fidanzata di Andrea Mazzetto, l'artigiano 30enne di Rovigo morto a Rotzo, sull'Altopiano di Asiago, nel tentativo di recuperare il cellulare caduto in un dirupo.

L'immagine è stata poi rimossa dalla ragazza qualche minuto dopo la pubblicazione.

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In questo momento non c'è spazio per altro che non sia dolore e incredulità per quanto avvenuto. I due avevano scattato la fotografia un quarto d'ora prima del tragico incidente, giusto poco prima che il cellulare cadesse nel dirupo.

La coppia aveva deciso di fare un'escursione sul sentiero di montagna vicino ad Altar Knotto, la roccia a forma di altare che affaccia sul vuoto.

Sembrava una giornata come un'altra e la gioia di quei momenti insieme era stata immortalata in più storie Instagram. Poi la tragedia ha divorato tutta la spensieratezza di quel pomeriggio.

A lanciare l'allarme intorno alle 13.30 è stata proprio Sara, fidanzata di Mazzetto. La ragazza ha raccontato l'accaduto e ha chiesto ai soccorritori di intervenire il prima possibile.

Secondo quanto da lei raccontato, il giovane ha cercato di recuperare il suo cellulare caduto poco prima dalle mani della fidanzata.

Ha cercato di raggiungerlo con una mano, affacciandosi sullo strapiombo, ma ha perso l'equilibrio ed è precipitato nel vuoto per centinaia di metri.

Il suo corpo senza vita è stato recuperato dall'elicottero dei vigili del fuoco mentre la ragazza è stata affidata alle cure dell'elisoccorso di Treviso Emergenza.

La Procura non ha ravvisato la necessità di approfondimenti tramite inchiesta e ha concesso l'okay per la sepoltura. La notizia ha sconvolto l'intera Rovigo che conosceva Andrea come un grande lavoratore e un giovane sempre allegro.

Il 31enne gestiva una ditta edile di imbiancature e decorazioni.

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