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Morto per coronavirus a Verbania il Lama Gangchen Rinpoche: il monaco tibetano aveva 78 anni

Lutto nel mondo del buddismo: è morto a Verbania, a causa del coronavirus, il Lama Gangchen Tulku Rinpoche. Avrebbe compiuto tra qualche mese 79 anni: era arrivato in Italia nei primi anni Ottanta e nel 1999 aveva fondato ad Albignano di Bée, sul lago Maggiore, un importante centro di meditazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Il Lama Gangchen Tulku Rinpoche è morto ieri a Verbania a causa del Coronavirus. Il monaco buddista era nato in un remoto villaggio del Tibet occidentale il 7 luglio del 1941: tra pochi mesi avrebbe compiuto 79 anni. Dopo l'invasione del Tibet da parte della Cina venne imprigionato e costretto ai lavori forzati: negli anni Sessanta riuscì però a rifugiarsi in India, completando i suoi studi iniziati a cinque anni. Dai primi anni Ottanta aveva iniziato a viaggiare in tutto il mondo, specialmente in Europa, per insegnare varie pratiche di meditazione. Si era stabilito in Italia nel 1983: nel nostro Paese ha fondato l'Albagnano Healing meditation center sulle rive del lago Maggiore, ad Albagnano di Bée. Si tratta di un importante centro di meditazione, nato nel 1999, dove il Lama Gangchen Rinpoche e altri maestri insegnano ai loro discepoli ma anche a chi è interessato ad avvicinarsi al pensiero buddista i fondamenti e la filosofia della religione, oltre che proporre tecniche di meditazione. Il centro dispone di un'altra sede a Milano.

Aveva promosso un forum spirituale permanente

Lama Ganchen Rinpoche era considerato un importante maestro della tradizione buddista tibetana: aveva adattato gli insegnamenti e le tecniche di meditazione alla mentalità e alla cultura moderna occidentale. Il maestro buddista era impegnato nella difesa dell'ambiente e aveva anche promosso un forum spirituale permanente all'interno delle Nazioni Unite per il dialogo tra tutti i rappresentati nei movimenti spirituali e religiosi. La notizia della scomparsa del monaco tibetano ha suscitato molta commozione soprattutto tra i suoi seguaci: "Ricordo la sua voce intensa mentre recitava i mantra ed il suo sorriso gentile, i suoi occhi luminosi, la sua mano sul mio capo mentre mi benediva, il petalo di fiore di loto che ancora custodisco gelosamente insieme al suo libro di preghiere", ha scritto una delle discepole che avevano frequentato il centro milanese vicino alla stazione Centrale. Sulla pagina Facebook del centro di meditazione di Albagnano erano state tante negli scorsi giorni le preghiere e i mantra apparsi per aiutare spiritualmente il monaco a superare il virus.

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