Morto nel pozzo, la moglie di Pedrazzini: “Mia figlia e mio genero dicano quello che vogliono”
"Non ho niente da dire, lasciatemi stare. Loro dicano quello che vogliono". È quanto ripete alle telecamere di Quarto Grado, la trasmissione di Rete 4, Marta, moglie di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne di Toano, a pochi passi da Reggio Emilia, il cui corpo è stato trovato in fondo ad un pozzo.
Nel corso della puntata andata in onda lo scorso venerdì 24 giugno, la donna ha così risposto alle domande insistenti della giornalista che le chiedeva cosa pensasse delle affermazioni della figlia Silvia e del genero Riccardo sul fatto che lei sia una madre malvagia e abbia ucciso da sola il marito.
Dopo il ritrovamento del corpo di Giuseppe, tutti e tre dopo sono stati arrestati e successivamente scarcerati ma sono ancora indagati. A breve ci sarà il riesame, e Marta potrebbe ritornare in carcere. Secondo l'autopsia l'uomo non è morto annegato, dal momento che non è stata trovata acqua nei suoi polmoni. Ma alle telecamere di Quarto Grado non ha rivelato alcun dettaglio del rapporto con la figlia e col marito.
Ad intervenire nella trasmissione è stata anche un’amica della vittima, Laura. La donna ha raccontato quando ha visto l’amico per l’ultima volta. "Ho visto Beppe per l’ultima volta i primi dicembre quando è passato di lì. C’era anche un altro signore, un amico in comune. Aveva un dolore alla gamba, camminava piano, ma comunque camminava", ha detto, aggiungendo: "Dopo alcuni mesi, verso marzo/aprile ci siamo chiesti se qualcuno sapesse qualcosa di lui. Un giorno c’era da me il brigadiere della stazione di servizio di Toano. Ho chiesto informazioni sui di lui. Mi ha risposto: ‘Riferirò al comandante della stazione’ e da lì sono partite le indagini".