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Morto Max Leitner: era riuscito a evadere cinque volte da cinque carceri diversi

Dopo una vita da fuggitivo, è morto l’altoatesino Max Leitner. Malato da tempo, aveva 66 anni ed era conosciuto come ‘il re delle evasioni’. Qualche anno fa aveva scritto all’allora presidente Napolitano per chiedere la grazia: “Sono veramente la più povera vittima di ingiustizia di tutti i tempi”.
A cura di Biagio Chiariello
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Max Leitner
Max Leitner

Aveva 66 anni ed era diventato famoso come il ‘re delle evasioni'. Max Leitner, rapinatore altoatesino, è stato trovato morto nel tardo pomeriggio di ieri, 23 luglio, dall'amico che ogni tanto passava per accertarsi della sue condizioni di salute, nell'appartamento messogli a disposizione dai servizi sociali del comune di Merano. Fatale probabilmente è stato un malore o forse una caduta.

Originario di Elvas nei pressi di Bressanone, era salito agli onori delle cronache per le sue continue evasioni dal carcere (almeno cinque) per questo era soprannominato il ‘Vallanzasca dell'Alto Adige' o ‘Robin Hood' (per il mondo di lingua tedesca). A costargli la reclusione erano state anzitutto alcune rapine messe a segno a partire dagli anni Ottanta.

Dopo gli arresti e le condanne, erano cominciate le evasioni, come per esempio, quando nell'agosto del 1990 fu arrestato dalla polizia austriaca durante un assalto ad un furgone portavalori e successivamente evase dapprima da un penitenziario austriaco e poi da altre prigioni in Italia.

Risale a tre anni fa il suo ultimo arresto: una sparatoria avvenuta nel 2021 a Bolzano Sud. Dopo aver trascorso 27 anni in carcere, gli erano stati concessi i domiciliari a Merano, ma di recente tutte le restrizioni alla libertà gli erano state revocate per motivi di salute.

Leitner ha sempre ritenuto eccessive le proprie condanne e a riguardo aveva anche fatto ricorso alla Corte Internazionale dei Diritti dell'Uomo. "Sono veramente la più povera vittima di ingiustizia di tutti i tempi", diceva in videomessaggio risalente a più di dieci anni fa quando aveva chiesto a grazia all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il video si concludeva, "la vittima sono io, vi saluto, Max Leitner".

Aveva anche raccontato la propria vicenda in un libro.

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