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Morto Luky, il maremmano chiuso in un canile solo perché abbaiava

Il cane, un buonissimo pastore maremmano, è stato posto sotto sequestro dopo la denuncia dei vicini di casa. La sua colpa? Quella di abbaiare.
A cura di Davide Falcioni
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Abbaiava troppo. Per questo Luky, un pastore maremmano, dopo essere stato strappato alla sua famiglia è stato rinchiuso in un canile, dove qualche giorno fa è morto. E' accaduto a Savigliano, in provincia di Torino: il cane, di due anni e mezzo, fino a un po' di tempo fa viveva insieme alla padroncina e una femmina incrociata con un Labrador. Come è normale che sia, capitava che abbaiasse a lungo e che lo facesse anche di sera. Un comportamento del tutto naturale, che tuttavia non è stato ben tollerato dai vicini che, stizziti,  hanno girato alcuni video e sono andati a protestare in Comune fino a quando Luky è stato posto sotto sequestro.

La vicenda è finita in tribunale e il giudice ha disposto il sequestro del cane. Il canile Pinco, malgrado non fosse assolutamente d'accordo a riceverlo, alla fine è stato obbligato. Dopo alcuni mesi trascorsi nella struttura, probabilmente anche per via della nostalgia di casa, Luky si è ammalato. Ha iniziato a non mangiare più e a vomitare ogni volta che lo faceva. "Ci sono volute due ore di telefonate alle varie autorità competenti – hanno dichiarato  i volontari del rifugio – e una pattuglia di vigili a scortarlo come un temuto criminale, per avere il permesso di farlo uscire dal canile ed essere ricoverato in clinica".

Alcuni giorni dopo sia la proprietaria che i volontari che operano al canile si sono alternati per andarlo a trovare, così da alleviarne la solitudine. Alla fine però Luky non ce l'ha fatta. Sabato 19 luglio è morto, ma la sua storia è stata resa pubblica però solo adesso, in una sorta di denuncia da parte del rifugio. "Non intendiamo mai più ricoverare nessun animale di proprietà nei casi in cui non sussiste maltrattamento. Poco ci importa da chi ci arriverà l'ordine".

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