Morto in casa per esalazioni da monossido Pier Paolo Magalotti: il corpo trovato dopo 2 giorni
È deceduto nella sua casa, dove viveva da solo, probabilmente a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provenienti da una stufetta a legna. Il suo cadavere è stato scoperto solo giorni dopo dalle vicine, preoccupate perché non l'avevano più visto né sentito. È accaduto in una frazione di Montecopiolo, nel Riminese, e la vittima si chiamava Pier Paolo Magalotti, 67 anni. Lo riporta la stampa locale.
Sabato, riporta il Corriere di Romagna, l'uomo aveva prenotato una visita medica e, non presentandosi all'appuntamento, era stato tempestato da telefonate rimaste senza risposta. Due vicine, allarmate, hanno bussato alla sua porta, e non ricevendo risposta hanno chiamato i carabinieri della stazione di Novafeltria. I militari, arrivati sul posto insieme ai vigili del fuoco, hanno forzato la serratura trovando il corpo dell'uomo a terra.
Il decesso risalirebbe a un paio di giorni prima. Il 67enne viveva da solo e conduceva una vita appartata. È stata comunque disposta un'autopsia per stabilire le cause esatte del decesso. Indaga l'autorità giudiziaria di Pesaro competente territorialmente nonostante il Comune sia passato alla provincia di Rimini.
Magalotti faceva parte della Società di ricerca e studio della Romagna Mineraria e sul web sono presenti diversi di articoli di approfondimento a sua firma dedicati alle miniere di zolfo della Valmarecchia e della Romagna. Tra le opere firmate dall'uomo anche il libro "Mal di zolfo" (Società di Studi Romagnoli, 2017), che racconta la storia del distretto solfifero romagnolo-marchigiano affrontando il complesso rapporto tra l'industria mineraria, la salute dei lavoratori ivi impegnati e l'impatto della produzione e raffinazione dello zolfo sulla popolazione e sull'ambiente circostante, tra il 1850 e il 1900.