Morto il principe Amedeo Duca di Savoia e d’Aosta: aspettava le dimissioni dall’ospedale
È morto oggi Amedeo di Savoia-Aosta, membro di Casa Savoia e imprenditore italiano, conosciuto anche con i titoli di cortesia di duca d'Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano. "La Real Casa di Savoia annuncia: questa mattina si è spento, in Arezzo, S.A.R. il Principe Amedeo, Duca di Savoia e Duca d'Aosta", si legge in un comunicato diffuso dai famigliari pochi minuti fa. Il decesso è avvenuto nella notte all'ospedale San Donato di Arezzo dove era ricoverato da giovedì 27 maggio per un intervento chirurgico. Il suo decorso clinico era stato giudicato buono dai medici dell'ospedale San Donato di Arezzo tanto che era già stata programmata la sua dimissione. Invece la notte scorsa è morto per arresto cardiaco. Classe 1943, era nato a Firenze ed era figlio di Irene di Grecia e di Aimone di Savoia-Aosta, per un breve periodo re di Croazia, nel 2006 Amedeo ha rivendicato per sé il titolo di duca di Savoia e il ruolo di Capo della Real Casa, in disputa con Vittorio Emanuele di Savoia. Come discendente del re di Spagna Amedeo I era anche 41esimo in linea di successione al trono spagnolo.
La carriera di imprenditore
Da anni viveva in Toscana, dove si è spento nella notte. A Castiglion Fibocchi era un imprenditore agricolo (Vini Savoia-Aosta) e seguiva alcune società in veste di consulente, consigliere d'amministrazione e presidente. Nel 1996 è stato nominato rappresentante del comune di Palermo per la Fondazione Internazionale "Pro Herbario Mediterraneo", e, dal 1997, ne è stato presidente. Nel 2003 è stato nominato dal Governo Italiano presidente del comitato di gestione permanente della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara. Ma famosa resta la disputa dinastica. La sua posizione nella linea di successione al trono dal 2006 è controversa: parte dei monarchici sostiene che Amedeo fosse il Capo della Real Casa, e quindi il legittimo pretendente al trono d'Italia. Altri ritengono che la posizione di Capo della Casa spetti a Vittorio Emanuele di Savoia e che Amedeo sia terzo in linea di successione dopo Emanuele Filiberto.
La disputa sul cognome
Nella primavera del 2008 Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto citarono in giudizio Amedeo ed Aimone per il fatto che si firmavano col solo cognome di Savoia e non di Savoia-Aosta, configurando l’ipotesi di uso illecito di cognome. Due anni dopo il tribunale di Arezzo aveva condannato Amedeo e Aimone di Savoia per l’uso del cognome "di Savoia" e al pagamento del risarcimento dei danni arrecati pari a un totale di 200 000 euro. Ciononostante, Amedeo, che fin dalla nascita ha usato liberamente il cognome "di Savoia" o "di Savoia-Aosta", aveva presentato ricorso in appello vincendolo nel gennaio del 2018. Ma la sentenza e la condanna erano già state sospese, permettendo ad Amedeo e a suo figlio Aimone di utilizzare il solo cognome "di Savoia".