Morto il giornalista Paolo Graldi: ex direttore di Mattino e Messaggero, aveva 81 anni
È morto Paolo Graldi, grande nome del giornalismo italiano. Si è spento a Roma a 81 anni, nella clinica Pio XI, dopo una lunga malattia. Nella sua lunga carriera, Graldi ha lavorato al Corriere della Sera e ha diretto i quotidiani Il Mattino e Il Messaggero. Era nato a Bologna il 27 maggio del 1942.
Paolo Graldi aveva iniziato sin da giovane a scrivere per alcune testate locali, per trasferirsi poi nella Capitale e cominciare a lavorare prima con Paese Sera, poi con il Corriere della Sera dove resterà per vent’anni. Per il quotidiano di via Solverino è stato prima come cronista giudiziario, poi inviato speciale, capo del servizio giudiziario e infine come caporedattore dell’Edizione romana.
Dopo aver lasciato il Corsera nel 1993 diventa vicedirettore de Il Mattino con Sergio Zavoli direttore. Un anno dopo è nominato direttore dalla Fondazione Banco di Napoli. Nel 2001 lascia il quotidiano napoletano e viene chiamato dall’editore Franco Gaetano Caltagirone alla direzione de Il Messaggero per tre anni, per poi nominarlo direttore editoriale.
Negli ultimi tempi era editorialista e commentatore del gruppo: scriveva per Il Messaggero, Il Mattino e Il Gazzettino di Venezia. Da cinque anni era presidente della Scuola Superiore di Giornalismo presso la Università Internazionale Luiss di Roma.
Numerose le sue collaborazioni anche per la televisione: quasi tutte le trasmissioni di Enzo Biagi, caporedattore con Sergio Zavoli per la realizzazione de La notte della Repubblica e Viaggio intorno all’uomo. Ha firmato per Raiuno l’inchiesta in venti puntate ‘Io e il fumo', ‘Io e il telefono', ‘Io e il Cibo' e numerose inchieste per ‘Scatola aperta'.
Numerose anche le trasmissioni radiofoniche dirette e condotte per la Rai. Ha firmato la sceneggiatura di alcuni film per la tv, tra i quali ‘Il caso Lafarge', ‘il caso Stawinsky', ‘Ladri e quadri'. Per Rai Parlamento ha condotto per tre anni ‘Parole in gioco'