Morto il cantante lirico Silvano Carroli, il ricordo di Placido Domingo: “Non ho parole”
Nuovo lutto nella mondo della lirica: si è spento il baritono Silvano Carroli, morto a Lucca, dove risiedeva da tempo, all'età di 81 anni. A ricordarlo, il collega Placido Domingo, mentre il cordoglio è stato espresso anche dal comune della città toscana attraverso le parole dell’assessore alla cultura del Comune di Lucca Stefano Ragghianti: “La musica lirica perde un altro grande protagonista internazionale: il baritono Silvano Carroli. A Lucca Silvano Carroli ha svolto con amore un’intensa attività didattica seguendo un gruppo di giovani cantanti lirici. Ai familiari, ai suoi allievi, amici e collaboratori i sentimenti di più vivo cordoglio a nome di tutta la giunta comunale”. Di recente, Lucca aveva pianto la morte del basso Luca Roni.
La carriera di Silvano Carroli
Carroli era nato il 22 febbraio 1939 a Venezia ed era stato allievo di Marcello Del Monaco, perfezionandosi poi con il fratello Mario. Nella sua carriera ha lavorato soprattutto nel repertorio di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini e in quello verista, ma anche in opere di Mozart (Don Giovanni) e Rossini (Figaro e il Faraone). Ha lavorato con colleghi come Placido Domingo, Luciano Pavarotti, José Carreras, Boris Christoff, Mario Del Monaco, Magda Olivero, Carlo Bergonzi, Cesare Siepi, Raina Kabaivanska, Ghena Dimitrova, Montserrat Caballé,Nicolai Ghiaurov, con direttori fra cui James Levine, Carlos Kleiber, Zubin Mehta, Peter Maag, Wolfgang Sawallisch, Giuseppe Sinopoli, Bruno Bartoletti, Claudio Abbado.
Il ricordo di Placido Domingo
Tra coloro che lo hanno ricordato con un post su Facebook, c'è proprio Domingo, peraltro in questi giorni alle prese con il coronavirus: "Carissimo Silvano non ho parole! Ho appena saputo della tua partenza. Quante indimenticabili recite facemmo insieme. Il grande e orgoglioso Jack Rance sempre interpretato come un rivale leale. Il vile e convincente Iago che mi portò alla follia, ma che sempre sbottava a ridere appena calava il sipario! Michele nel Tabarro e Scarpia nella Tosca anche strepitosi. Il tutto con una voce e una linea squisite. Ti ricordo come se fosse ieri. Ricevi il mio ultimo applauso e tutta la mia ammirazione. Riposa caro amico mio".