Morto il blogger algerino Tamalt: era finito in carcere per aver offeso il presidente
Il giornalista e blogger algerino-britannico Mohamed Tamalt, 42 anni, è morto dopo tre mesi di sciopero della fame intrapreso come protesta per la condanna a due anni di carcere per aver pubblicato degli articoli su Facebook e sul suo blog ritenuti offensivi per il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Era stato anche accusato di aver “diffamato un’autorità pubblica” con una poesia postata su Facebook. Un tribunale di Algeri lo aveva condannato a due anni di prigione e multato per 1800 dollari. Tamalt è morto, da quanto comunicato, in seguito a un'infezione a un polmone per cui era in cura dall’inizio di dicembre. Anche il suo avvocato ha confermato la morte del blogger in carcere: “Posso confermare la morte del giornalista Mohamed Tamalt nell'ospedale di Bab el-Oued dopo uno sciopero della fame di tre mesi e tre mesi di coma”, ha scritto su Facebook.
Aveva iniziato lo sciopero della fame dopo l’arresto – Tamalt aveva iniziato lo sciopero della fame dopo il suo arresto lo scorso giugno. A nulla erano servite le proteste, tra gli altri, dell’organizzazione Human Rights Watch che aveva chiesto con forza la sua scarcerazione lo scorso agosto quando le sue condizioni di salute erano diventate critiche. Reporter senza frontiere (Rsf) si è detta “scioccata” per la morte di Tamalt: “Questa notizia è un vero e proprio colpo a tutti coloro che difendono la libertà di informazione in Algeria”, così l’organizzazione in una nota. Amnesty International ha chiesto alle autorità internazionali di aprire un’inchiesta indipendente sulla morte del giornalista.