Morto dopo essere stato colpito col taser, l’autopsia non scioglie il dubbio: “Necessari altri esami”
Dopo l'autopsia effettuata oggi sul cadavere di Carlo Lattanzio, l’operaio pugliese di quarantadue anni morto in Alto Adige dopo essere stato colpito dal taser in dotazione ai carabinieri, la procura di Bolzano ha fatto sapere che dagli esami non sono arrivate risposte certe.
"Non è possibile, allo stato, dare una risposta definitiva sulle cause del decesso, essendo necessari degli ulteriori esami istologici", si legge nel comunicato in cui si spiega che allo stato non sono emerse evidenze macroscopiche che possono far ricondurre il decesso dell’uomo all'utilizzo del taser.
L’indagine rimane dunque a carico di ignoti per morte come conseguenza involontaria della cessione della sostanza stupefacente.
I fatti risalgono alla notte tra lunedì e martedì scorso: secondo i carabinieri, l'uomo avrebbe chiamato il 112 perché aveva sentito dei rumori strani a Colle Isarco. Quando i militari di Vipiteno sono giunti sul posto, però, sarebbero stati aggrediti dal quarantaduenne che sarebbe stato in evidente stato di alterazione per via dell'uso di alcol e droghe.
Immobilizzato col taser, dopo circa un'ora Lattanzio è deceduto per un arresto cardiaco. Lattanzio si trovava in Alto Adige dal primo luglio per svolgere un lavoro stagionale presso una ditta edile dell'Alta Val d'Isarco. Come ha riferito l'Arma, all'interno della camera dell’operaio sono state rinvenute alcune dosi di stupefacenti e alcolici.
Dopo il tragico episodio è esplosa la polemica sull'utilizzo del taser da parte delle forze dell'ordine. "L'uomo morto in Alto Adige dopo l'utilizzo del taser avvalora quello che già per tempo avevamo denunciato, anche a seguito di alcuni studi e inchieste internazionali, sulla potenziale letalità del taser", la denuncia ad esempio di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
"Questa pistola elettrica può avere infatti conseguenze mortali su soggetti con patologie cardiovascolari o affette da epilessia. Nonostante questo, in Italia ne sono state dotate le forze dell'ordine e alcuni comuni ne stanno anche dotando i corpi di polizia locale. Nell'utilizzo ordinario il taser dovrebbe sostituire il manganello, ma quest'ultimo, nel suo corretto utilizzo, non può portare alla morte del soggetto, mentre il taser sì. Per questo chiediamo che si apra una riflessione sull'uso del taser, la sua diffusione e si torni indietro rispetto alla strada intrapresa. Crediamo anche fondamentale che si chiuda definitivamente la questione, che ogni tanto ritorna, di dotare di questa arma anche la polizia penitenziaria in servizio nelle carceri".