Morto Carlo Vichi, fondatore della Mivar: addio al padre dei televisori italiani
Morto Carlo Vichi, fondatore e storico patron della Mivar, la più grande azienda italiana di televisori. Carlo Vichi si è spento nel sonno la notte scorsa all’età di 98 anni. Nato a Montieri, in provincia di Grosseto, era cresciuto e vissuto sempre nel Milanese, dove si era trasferito da bambino con la famiglia al seguito del padre metronotte. Sempre nel Milanese aveva avviato la sua attività con gli apparecchi elettronici costruendo prima radio in un piccolo laboratorio ricavato a casa e poi le tv. Quella che era nata nel dopoguerra come Vichi Apparecchi Radio (Var), che costruiva a livello artigianale radio a valvole, era diventata col tempo Mivar , l’ultima azienda a produrre televisori made in Italy.
Un gruppo che sotto il suo controllo ferreo era costantemente cresciuto attraversando il boom degli Anni 60 e 70 fino ad arrivare ad avere quasi mille dipendenti. Poi l'inesorabile discesa frutto anche della concorrenza estera di chi produce con costi molto più bassi e dell'innovazione con l’avanzata degli schermi piatti. Nel periodo d’oro fino agli anni '90 le sue tv a tubo catodico avevano invaso il mercato italiano tanto che lo storico stabilimento di Abbiategrasso era riuscito a produrne in un anno oltre 917 mila. Un successo che aveva spinto lo stesso Carlo Vichi a ideare e far costruire una nuova grande fabbrica di 120 mila metri quadrati che però, travolta dalla crisi, non è mai entrata in funzione né è stata mai arredata. Negli ultimi anni di natività la mivar aveva provato con i televisori smart con android ma si era rivelato un buco nell'acqua e l'azienda aveva dismesso completamente la produzione nel 2015 tra la tristezza di Carlo Vichi che era arrivato a offrire la sua nuova fabbrica gratis a chi avesse portato la produzione di elettronica di qualità in Italia
Indiscusso pioniere dell’elettronica e del made in Italy la figura di Carlo Vichi rimane controversa. Da alcuni descritto come un visionario, una persona con una intelligenza fuori dal comune, per altri era un deposta che comandava da vecchio padrone in fabbrica dove non voleva entrassero in alcun modo i sindacati, senza nascondere le sue simpatie fasciste . "In fabbrica si dice sissignore, come nell’Esercito, nessuno può venire a comandare in casa mia" amava infatti ripetere il patron della mivar. I funerali di Carlo Vichi probabilmente si svolgeranno in forma privata come lui stesso desiderava.