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Morto Angelo Incandela, il “boia di Volterra” aveva 81 anni

È morto nell’hospice di Busca dove era ricoverato Angelo Incandela, ex comandante della polizia penitenziaria di Cuneo e fedele collaboratore del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
A cura di S. P.
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È morto Angelo Incandela, ex comandante della polizia penitenziaria di Cuneo soprannominato “il boia di Volterra” per alcuni suoi metodi da carceriere. Incandela aveva 81 anni e si è spento nell'hospice di Busca dove era ricoverato. Era malato da tempo. È stato un fedele collaboratore del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e negli Anni di Piombo è stato l'artefice di alcuni pentimenti decisivi nella lotta al terrorismo italiano. Tra questi anche quello di Patrizio Peci, che militava nelle Brigate Rosse ed era detenuto a Cuneo. “Venti giorni dopo la cattura – raccontò Incandela – Peci cominciò a dare i primi segni di malessere per la vita in carcere. Riuscii a conquistare la sua fiducia e accettò di collaborare. Quando lo dissi a Dalla Chiesa, era così incredulo che mi mandò a quel paese”.

Coinvolto nell’inchiesta sul sequestro di Aldo Moro – Incandela fu coinvolto nell'inchiesta sul sequestro di Aldo Moro, una vicenda sulla quale lui sosteneva di essere in possesso di informazioni riservate e per questo lo scorso marzo era stato ascoltato a Torino dalla Commissione Moro. Nel 1997 ha anche testimoniato a Palermo al processo contro Giulio Andreotti. Nel corso della sua carriera ha contribuito all’arresto di agenti di custodia corrotti, ha sventato tentativi di evasione e sommosse e salvato diversi colleghi. I funerali di Incandela saranno celebrati lunedì 13 giugno nella parrocchia del Cuore Immacolato di Cuneo.

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