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Morto a 11 anni per encefalite virale, il dolore nel giorno dei funerali: “Sempre nel cuore”

Oltre un migliaio di persone si sono strette alla famiglia per i funerali del piccolo di 11 anni di Prata di Pordenone morto prematuramente e in pochi giorni per una encefalite virale che lo aveva colpito alla fine di agosto. “Non ci sono più lacrime per esprimere il nostro dolore” ha dichiarato il parroco.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Applausi e lacrime ieri in chiesa a Prata di Pordenone per i funerali del piccolo di 11 anni portato via prematuramente e in pochi giorni da una encefalite virale che lo aveva colpito alla fine di agosto. L’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia del ragazzino deceduto lunedì scorso dopo quatto giorni di agonia all’ospedale di Udine dove era stato trasferito d’urgenza da Pordenone la settimana scorsa.

La stessa amministrazione comunale della cittadina friulana aveva deciso di proclamare il lutto cittadino ieri, giovedì 12 settembre, in occasione dei funerali del ragazzino. In vista della cerimonia funebre di addio, che si è tenuta nel pomeriggio, chiusi anche gli uffici comunali. Tantissimi ieri hanno voluto partecipare all’ultimo saluto per il minore nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia a Prata, affollata di persone.

Tutti si sono stretti attorno a mamma Enza e papà Rudy in chiesa e molti li hanno accompagnati dopo la cerimonia funebre verso il cimitero di Prata dove è avvenuta la sepoltura della bara. Una vicinanza racchiusa nelle parole del parroco durate l’omelia: “Non ci sono più lacrime per esprimere il nostro dolore”.

Una vicinanza alla famiglia del bimbo che anche mercoledì la cittadinanza di Prata aveva voluto mostrare, osservando un minuto di silenzio alle ore 8.20, in concomitanza con il ricordo dell’undicenne in tutte le scuole e i plessi scolastici. Nella scuola del ragazzino anche i genitori, i fratelli e la giunta al completo.

“È stato un momento molto toccante. Inizialmente abbiamo pregato e poi abbiamo augurato ai ragazzi un buon anno scolastico, nonostante sia iniziato nel peggiore dei modi” ha spiegato al Gazzetino la sindaca Katia Cescon, aggiungendo: “Ho augurato loro di portarlo sempre nel cuore e nella quotidianità in modo che continui a vivere nei ricordi di tutti noi e per dare forza alla sua famiglia”

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