Morti sospette in ospedale, i dubbi sulla laurea in Romania: si scava nel passato dell’infermiere indagato
Proseguono le indagini sul caso dell'infermiere di 42 anni indagato per le due morti sospette avvenute a settembre scorso nell'ospedale di Argenta, nel Ferrarese. La Procura ha aperto un fascicolo per duplice omicidio volontario aggravato e maltrattamenti aggravati.
A coordinare il lavoro degli investigatori è la pubblico ministero Barbara Cavallo che ha disposto accertamenti sul curriculum e l'esperienza professionale dell'uomo, come riportano i quotidiani locali. L'attenzione è puntata, in particolare, sulla laurea in Scienze Infermieristiche (o un titolo considerato equivalente) che ha conseguito in Romania dopo aver prestato servizio per un periodo come operatore socio-sanitario.
Il sospetto è che quel titolo possa non essere veritiero. Inoltre, un secondo aspetto oggetto di approfondimento è la precedente attività lavorativa dell’indagato, che prima di arrivare ad Argenta aveva lavorato in altre strutture ospedaliere tra la Toscana e l’Emilia-Romagna. Si cercano indizi relativi ad altre morti sospette o maltrattamenti.
Gli inquirenti ipotizzano che il 42enne, che lavorava al reparto di Lungodegenza Post Acuzie Geriatrica Riabilitativa dell’ospedale Mazzolani-Vandini, abbia somministrato in maniera impropria ai pazienti il Midazolam, un farmaco della classe delle benzodiazepine. Questo andrebbe usato solo sotto prescrizione e, se assunto in grandi dosi oppure in combinazione con altri medicinali, può portare anche a gravi complicazioni e, in alcuni casi, alla morte.
Saranno i risultati delle autopsie eseguite sui corpi delle due vittime, Floriana Veronesi, 90 anni, e Antonio Rivola, 82, a confermare o meno questa pista. Esami del capello sono stati eseguiti anche su altri pazienti vivi che, tra luglio e ottobre scorso, sono stati ricoverati nello stesso reparto dove sono avvenuti i decessi.
Secondo quanto è stato ricostruito, la prima vittima era stata ricoverata in estate a seguito di un'infezione. Le sue condizioni erano migliorate ma, dopo il trasferimento nel reparto di Lungodegenza, la 90enne aveva avuto un peggioramento. In entrambi i casi, le morti non avevano destato sospetti ed erano state anche fissate le date dei funerali.
Ma lo scorso 14 ottobre i Carabinieri avevano acquisito le cartelle cliniche dei pazienti, dopo la segnalazione di una collega del 42enne che aveva notato un'ammanco nelle scorte del medicinale. Attualmente, l’infermiere è iscritto nel registro degli indagati, mentre l’Ausl di Ferrara lo ha sospeso dal servizio.