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Morti sei cani da caccia per asfissia ad Ancona, erano rinchiusi in un furgone

Alcuni cani sono morti per asfissia, in quanto trasportati in gabbie troppo piccole e inadatte per la loro stazza.
A cura di Daniela Caruso
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Erano chiusi in un furgone-prigione, undici cani da caccia che hanno perso la vita per asfissia. Le carcasse degli animali sono state scoperte dagli agenti della Guardia di Finanza di Ancona. I cani deceduti erano, perlopiù, cuccioli, sei dei quali morti per il caldo e gli stenti. Nei guai un uomo di nazionalità bulgara, che li trasportava illegalmente a bordo di un furgone. Quando il mezzo è stato sottoposto ai controlli di routine, le fiamme gialle hanno constatato che il furgone era stato diviso in sei box per il trasporto degli animali. L'autista ha dichiarato di essere e di trasportare animali sarebbero muniti di regolare passaporto.

La Guardia di Finanza, invece, ha scoperto 11 cani da caccia, 6 privi di vita: i più grandi erano già morti per mancanza d'aria, in quanto trasportati in gabbie molto piccole. Sono sopravvissuti tre cuccioli di segugi, un setter inglese e uno tedesco, che ora versano in pessime condizioni. I cani sopravvissuti sono stati assistiti dal personale del Servizio Sanitario dell'Asur Marche, affidati, poi, al canile comunale di Ancona, "Arca di Noè". I cani ora possiedono un vero passaporto e un microchip identificativo. Il bulgaro avrebbe dovuto vendere i cuccioli in Spagna, dopo un periodo di addestramento. L'uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali, aggravato da alcuni di essi.

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