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Tragedia del Natisone

Morti nel fiume Natisone, cosa possono dire le analisi sul telefono cellulare di Patrizia Cormos

L’accertamento tecnico non ripetibile sullo smartphone di Patrizia Cormos, la 20enne travolta e uccisa dalle acque in piena del fiume Natisone. Nel frattempo si cerca ancora il corpo dell’ultimo disperso del dramma dello scorso 31 maggio in Friuli.
A cura di Biagio Chiariello
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A distanza di quasi tre settimane dal dramma del Natisone, non c'è ancora ancora nessuna novità su Cristian Molnar, l'ultimo disperso nel fiume nel territorio di Premieracco (Udine) travolto dalla piena lo scorso 31 maggio insieme alle amiche Patrizia Cormos e Bianca Doros.

Nonostante le parole del fratello, le speranze di ritrovare il 25enne di origini rumene ancora in vita sono praticamente nulle. Petru Molnar ha deciso di partecipare attivamente alle ricerche. “È qui tutti i giorni. Ci sono delle zone meno impervie e lui (Petru) va a cercarlo lì. Ovviamente gli è concesso, il suo dolore è incolmabile“, spiega il sindaco di Premariacco Michele De Sabata che ha fatto il punto sulle ricerche del giovane.

”Dove abbiamo trovato anche gli altri due corpi (quelli di Patrizia e Bianca, ndr) ci sono una serie di massi – spiega il primo cittadino-. Proprio in quei vortici c'è la possibilità (spesso) che uno annegato va sotto e finisce incastrato. Il movimento dell'acqua (insieme a limo, sassi, ghiaie) cambia ogni volta il fondo di questo tratto di fiume. Nel caso del sommozzatore, che due anni è rimasto lì, lui era in galleria e la ghiaia l'ha schiacciato, chiuso, gli ha fatto la tomba. E quindi nelle piene successive prima è stata buttata fuori una pinna, poi le bombole, la terza il corpo. Speriamo che non sia successo questo”.

Per questi motivi oggi ci sarà un vertice in Prefettura, a Udine: si dovrà decidere se e come procedere, modificando eventualmente i protocolli.

Nel frattempo continuano le indagini su quello che è accaduto davvero quel 31 maggio. Oggi, nel laboratorio di informatica forense di Udine, è stato effettuato l'accertamento tecnico non ripetibile sul cellulare di Patrizia, la prima a chiedere i soccorsi chiamando il 112 per quattro volte. Verrà realizzata una copia del dispositivo, per evitare il possibile deperimento e la sua inutilizzabilità in caso di processo.

Dal telefonino si potrebbe risalire, minuto dopo minuto, alla cronologia di quel maledetto giorno, attraverso gli orari delle chiamate, i dati di foto e video, l’aggancio alle celle telefoniche. L'obiettivo degli inquirenti è capire se vi siano state eventuali responsabilità in questo dramma.

Il fascicolo aperto in Procura resta per omicidio colposo a carico di ignoti.

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