Morti e ricoverati Covid in Italia sono in maggioranza non vaccinati: i numeri ufficiali dell’Iss

Negli ultimi 30 giorni il 51 per cento delle ospedalizzazioni, il 64 per cento dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3 per cento dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Lo dicono i numeri presentati nell'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità: nello specifico, nell'ultimo mese sono stati notificati 50.564 casi (39,9 per cento) fra i non vaccinati, 3.980 casi (3.1 per cento) fra i vaccinati con ciclo incompleto, 60.407 casi (47,7 per cento) fra i vaccinati con ciclo completo entro sei mesi, 11.215 (8,9 per cento) fra i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e 537 casi (0,4 per cento) fra i vaccinati con ciclo completo con dose aggiuntiva/booster.

Non solo, ma il tasso di decesso nei non vaccinati è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi. Nell'ultimo mese sono finiti in terapia intensiva 424 non vaccinati su 8 milioni di persone e 177 ricoverati vaccinati completi da meno di 6 mesi su 39 milioni.

Da qui l’analisi riferita nel dettaglio a ricoveri in terapia intensiva e decessi negli over 80, la fascia con la percentuale più alta di adesione alla campagna vaccinale: "Si osserva che il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (13 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa sette volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi (1,8 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e da oltre sei mesi (1,9 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) mentre, nel periodo 24 settembre-24 ottobre, il tasso di decesso nei non vaccinati (65 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi (7 per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (11 per 100.000)".
L'Iss sottolinea anche che cala la protezione per i vaccinati da più di 6 mesi (82% vs 95%), ma i vaccini restano lo strumento più efficace contro le ospedalizzazioni e le forme gravi della malattia. In particolare, si legge, "rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l'efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 95% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all'82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati".