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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Morte Stefano Cucchi, inchiesta sui depistaggi: chiesto il processo per 8 carabinieri

Nell’ambito dell’inchiesta sui depistaggi avvenuti dopo la morte nel 2009 di Stefano Cucchi la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto carabinieri, tra cui alcuni ufficiali. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono di falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.
A cura di Susanna Picone
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La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per otto carabinieri, tra cui alcuni ufficiali, nell'ambito dell'inchiesta sui depistaggi che seguirono alla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano scomparso a Roma, all'ospedale Pertini, il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Sollecitato il processo tra gli altri per il generale Alessandro Casarsa, all'epoca dei fatti capo del Gruppo Roma, e per il colonnello Lorenzo Sabatino, già capo del Nucleo operativo di Roma. A seconda delle posizioni i reati contestati agli otto carabinieri sono di falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.

Tra gli altri carabinieri indagati ci sono Francesco Cavallo, già tenente colonnello nonché a suo tempo ufficiale addetto al comando del gruppo Roma, Luciano Soligo, all'epoca dei fatti maggiore e comandante della Compagnia di Montesacro, da cui dipendeva il comando di Tor Sapienza dove fu portato Stefano, Massimiliano Colombo Labriola, luogotenente e comandante di Tor Sapienza, Francesco Di Sano, carabiniere scelto in servizio presso Tor Sapienza, il capitano Tiziano Testarmata, già comandante del nucleo investigativo, e Luca De Cianni, militare autore di una nota di pg.

L’inchiesta era stata chiusa il 19 marzo scorso. La richiesta di processo è stata firmata dal Procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal sostituto Giovanni Musarò. Il pm Musarò nel corso del processo sulla morte di Cucchi aveva parlato di una storia “costellata di falsi da dopo il pestaggio” e che “è proseguita in maniera ossessiva subito dopo la morte” del giovane romano.

La stretta di mano tra Ilaria Cucchi e Francesco Tedesco

Per la morte di Stefano Cucchi è attualmente in corso davanti alla Corte d'Assise il processo a cinque militari, tre dei quali rispondono di omicidio preterintenzionale per essere stati gli autori del pestaggio, poi confessato al pm e ribadito in aula da uno degli imputati diventato superteste, il vicebrigadiere Francesco Tedesco, che ha chiamato in causa i colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro. Ieri il superteste ha stretto per la prima volta la mano alla sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, dicendole: "Mi dispiace".

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