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Morte Rossella Cominotti, il marito Alfredo: “Non sono un satanista. Vorrei rivederla un’ultima volta”

Alfredo Zenucchi, che nei giorni scorsi ha ucciso la moglie Rossella Cominotti con un rasoio, all’avvocato Alberto Rimmaudo, che l’ha raggiunto nel carcere di Massa dove è detenuto, ha raccontato: “Non sono un satanista sfegatato e non sono un tossicodipendente, la questione della comunità fa parte del passato”. L’ultima richiesta: rivedere la donna prima che chiudano il feretro.
A cura di Ida Artiaco
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"Non sono un satanista sfegatato e non sono un tossicodipendente, la questione della comunità fa parte del passato. Ma quando mi va di farlo, mi faccio. Ho da sempre lo stesso pusher". A parlare è Alfredo Zenucchi, che nei giorni scorsi ha ucciso la moglie Rossella Cominotti con un rasoio in un hotel a La Spezia, l'ha vegliata per 36 ore e poi si è dato alla fuga. È stato infine fermato, ha confessato ma restano i misteri sul movente del delitto.

Gli inquirenti hanno cominciato a indagare nel passato della coppia, aprendo anche la possibilità ad ipotesi legate a riti satanici, ma l'uomo ha raccontato al suo avvocato, Alberto Rimmaudo, che nelle scorse ore lo ha raggiunto nel carcere di Massa dove è detenuto, che lui non ha nulla a che fare con quest'ambito, nonostante una serie di tatuaggi che rimandano a Satana, così come i siti che seguiva su Facebook, da "Aforismi Satanici" a "Angel’s White’s and Black ‘s Warrior’s", che evocano angeli e demoni, teschi, sangue e vampiri.

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Al legale, come riporta Il Corriere della Sera, Zenucchi avrebbe spiegato, riferendosi ai tatuaggi, che "quella roba qui risale a vent’anni fa, quando mi sono interessato a qualcosa". L'uomo, 57 anni, prima di sposare Rossella a marzo scorso, aveva avuto un passato di droga ed era anche stato ospite presso una comunità di recupero. "Le amicizie sbagliate, ho cominciato con le canne poi mi sono stordito con la droga e sono finito nelle comunità. Ho girato molte strutture che consentono il reinserimento nel mondo del lavoro", ha aggiunto all’avvocato.

Zenucchi, proprio rispetto al consumo di sostanze stupefacenti, aveva dichiarato nell'interrogatorio che lui e Rossella si erano iniettati dell'eroina intramuscolo "fino al 2 dicembre". Uno dei loro tentativi di uccidersi dopo la fuga da Bonemerse, "che doveva essere una sorta di rinascita insieme al matrimonio. Invece, è stato un brusco risveglio. Zenucchi ha fatto cenno al fatto che si era fidato di alcune persone quando ha rilevato l’edicola e di essersi infilato in questa storia", ha detto il legale, riferendosi al fatto che il 57enne aveva rilevato l’edicola "Il Cartolaio Matto", mettendoci tutti i soldi che aveva. Alfredo, infine, all’avvocato ha fatto una richiesta: rivedere per l’ultima volta Rossella prima che chiudano il feretro.

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