Morte Pierina, l’interrogatorio di Dassilva contro Loris e Manuela: “Lui disse: ‘Giustizia è fatta’”
Durante l'ultimo interrogatorio davanti agli inquirenti, Louis Dassilva, attualmente in carcere con l'accusa di aver ucciso la 78enne Pierina Paganelli nel garage del suo condominio in via del Ciclamino a Rimini, ha puntato il dito contro l'amante, Manuela Bianchi, e suo fratello Loris.
Un vero e proprio colpo di scena per gli inquirenti che indagano sull'omicidio dallo scorso ottobre. Finora, infatti, Dassilva aveva cercato di mantenere fuori dal cerchio dei sospetti Manuela. Durante la puntata della trasmissione "Quarto Grado", invece, è stato mandato in onda l'interrogatorio di Dassilva che agli inquirenti riferisce di "aver voluto tenere Manuela buona". "Aveva il mio Dna dai vestiti dell'incidente (in moto n.d.r), non sapevo se volesse o meno incastrarmi" ha sottolineato.
"Quando ancora non sapevamo se Pierina fosse morta o se fosse stata uccisa – ha spiegato Dassilva – ricordo di aver parlato con Loris Bianchi. Lui è stato molto duro. Mi ha detto: ‘Giustizia è stata fatta'. Io ci sono rimasto molto male, gli ho detto che non era una cosa da dire". Secondo il metalmeccanico 34enne, l'odio di Loris Bianchi deriverebbe dal trattamento che l'anziana aveva riservato a lui e a sua sorella in più occasioni. "Mi disse che Pierina aveva fatto molto soffrire lui e sua sorella".
"Ricordo anche che a un certo punto della conversazione, Loris Bianchi ha detto che secondo lui Paganelli era stata assassinata da due persone, che quello non poteva essere il lavoro di uno – ha continuato Dassilva durante l'interrogatorio -. Poi ha sottolineato che lui, invece, avrebbe potuto fare tutto serenamente da solo".
"A quel punto gli ho detto: ‘Come fai a dirlo? Pierina era anziana ma forte'. Mi ha risposto che se qualcuno l'avesse colta di sorpresa alle spalle, o meglio, se lo avesse fatto lui, avrebbe potuto accoltellarla".
Davanti agli investigatori, Dassilva ha ricordato gli attimi prima del ritrovamento del corpo. "Ricordo di essere sceso in garage senza scarpe. Manuela ha citofonato e io non ero completamente vestito ancora. Prima mi aveva scritto un messaggio dicendo che dopo aver accompagnato la figlia a scuola sarebbe venuta a casa mia".
"Quando ha bussato mi ha detto di aver visto un corpo nel garage. Io ho chiuso la porta di casa dopo aver detto che sarei sceso a controllare. Avevo messo una maglia e i pantaloni. Sono uscito scalzo, mi sembra di sì. Ho chiamato l'ascensore e sono andato al -1 perché Manuela aveva detto che il corpo era in garage".
"Quando ho detto che sono andato a piedi a controllare cosa fosse accaduto, non intendevo dire che ho preso le scale, intendevo dire che ero scalzo. Ho visto una donna stesa a terra in una pozza di sangue e mi sono chiesto chi fosse, poi sono risalito sopra".
Dassilva minimizza nel corso dell'interrogatorio anche la relazione con Bianchi. "Mi aveva detto che non aveva rapporti con Giuliano, così ne ho approfittato. Mi sono detto che è vero che ho una moglie, ma che sono un uomo e che quindi sfrutto la cosa a mio vantaggio. Le davo dei consigli perché lei si è sempre comportata bene con il marito e con la suocera, ma loro la trattavano male. In quella famiglia Manuela era l'unica che lavorava, ma non aveva accesso al conto. Lui quando litigavano la chiudeva in camera in punizione. La suocera metteva becco in qualsiasi cosa. Non ho elementi per dire che sono stati Manuela e Loris, ma avevo paura che lei volesse incastrarmi".