Morte Patrizia Nettis, attesi i risultati della perizia sul pc: “Forte intervento esterno nel suo suicidio”
Dovrebbe arrivare a breve la relazione sull'analisi del pc della 41enne Patrizia Nettis, la giornalista di Gioia del Colle trovata impiccata nella sua abitazione di Fasano lo scorso 29 giugno. Il documento, dopo mesi dal ritrovamento del dispositivo, è atteso dalla Procura di Brindisi per capire se le indagini sulla morte della donna vadano reindirizzate su un binario diverso rispetto a quello del suicidio. Un'ipotesi che non ha mai convinto la famiglia Nettis.
Come si legge sul Corriere della Sera, che riporta le parole del legale della vittima, i genitori della 41enne sono "sempre più convinti", "che Patrizia non possa essersi suicidata senza un forte intervento esterno. Per questo motivo attendiamo la copia forense della relazione sui contenuti del pc e riteniamo che solo l'autopsia sarà in grado di dare risposta ai nostri dubbi sulla morte di Patrizia". L'avvocato ha depositato tre istanze di riesumazione della salma per effettuare l'esame, senza mai ottenere riscontri.
Il ritrovamento della chat tra l'imprenditore e lo sportivo
A rendere ancora più complessa la vicenda è stato il ritrovamento da parte degli inquirenti di una conversazione via chat tra due uomini avvenuta poche ore prima del decesso della giornalista. I due interlocutori sarebbero un imprenditore, al momento unico iscritto nel registro degli indagati per istigazione al suicidio e atti persecutori ma ancora mai ascoltato dalla Procura, e un politico coinvolti sentimentalmente con Nettis che avrebbe avuto una discussione a tre proprio con entrambi gli uomini sotto il suo portone poco prima di morire.
I due non si conoscevano direttamente ma la notte del decesso di Nettis si sarebbero scambiati 400 messaggi in un paio d'ore. “Solo per dirti che lei garantiva che di te non ne voleva sapere nulla”, aveva scritto l'imprenditore al politico. “Questa cosa la pagherà cara… Ora ha finito di campare. Lei non sa che io sono il più buono sulla faccia della terra, ma il mio lato oscuro non lo conosce. Farò di tutto per infangarla e so già come muovermi. Io non sono un tipo vendicativo, anzi. Ma stavolta avrà una punizione esemplare”, avrebbe aggiunto l'uomo.
Secondo un’amica della donna, intervistata durante una trasmissione tv, quella sera l’imprenditore si sarebbe appostato sotto casa della 41enne perché non gli avrebbe risposto al telefono. Lì avrebbe atteso che uscisse insieme all’imprenditore scatenando una discussione dai toni accesi. Qualcuno avrebbe anche riferito di aver sentito gridare la donna: "Mi hai rovinato la vita", ma resta ancora da capire a chi si stesse riferendo.
Il padre di Nettis: "Il computer potrebbe essere stato manomesso"
Vito Nettis, il padre di Patrizia Nettis, ha commentato con toni durissimi la scoperta della conversazione: "Sono rimasto disgustato – ha detto – dal contenuto sessista zeppo di parole poco degne per l’essere umano che le ha scritte, indicato come imprenditore".
L'uomo inoltre aggiunge, commentando il ritrovamento del computer, che "messo in relazione con una probabile ispezione precedentemente effettuata nello stesso ambiente dai carabinieri, così come appreso dai mezzi di comunicazione, mi porta ad ipotizzare una probabile manomissione del dispositivo, messa in opera da persone diverse da Patrizia. Ma siccome l’ottimismo non ci deve mai abbandonare, spero che gli inquirenti trovino ulteriori elementi utili alle indagini".