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La morte di Liliana Resinovich

Morte Liliana Resinovich, il marito nomina due nuovi consulenti: uno seguì il caso di Emanuela Orlandi

Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha nominato due nuovi consulenti nell’ambito delle indagini sulla morte della 63enne per la quale è oggi indagato: uno di loro ha seguito anche i casi di Emanuela Orlandi e Denise Pipitone.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin.
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin.
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Sono stati nominati due nuovi consulenti per la morte di Liliana Resinovich, la 63enne trovata morta nel boschetto dell'ex Opp di Trieste. Il marito della donna, oggi indagato per omicidio, ha nominato due nuovi consulenti che affiancheranno il biologo ed ex comandante dei Ris di Parma Luciano Garofano: oltre al medico legale Raffaele Barisani, si aggiungono l'informatico forense Michele Vitiello e la docente di Scienze forensi della Central Lancashire University Noemi Procopio. 

Vitiello seguirà Visintin per quanto riguarda i suoi dispositivi informatici. Prima di questo caso, si era occupato di Emanuela Orlandi, Denise Pipitone e della strage del Mottarone.

Procopio era invece già stata coinvolta nel caso Resinovich, ma non era finora mai diventata consulente di parte di Visintin. Prima di oggi aveva svolto uno studio sul microbiota per datare la morte della 63enne prima ancora che si iniziasse a parlare di decesso causato da terzi. 

Visintin è stato iscritto al registro degli indagati dopo che sul corpo di Liliana è stata effettuata una seconda autopsia a distanza di anni dalla sua morte. Nel corso degli accertamenti sono state evidenziate alcune lesioni e le cause della morte della donna, deceduta con tutte le probabilità per soffocamento.

La perizia ha quindi concluso che il decesso è avvenuto per mano di una terza persona, un killer per il momento ancora sconosciuto. Gli inquirenti hanno sequestrato a Visintin circa 700 lame dalla sua abitazione e un maglione in stoffa gialla: sul cadavere della 63enne morta nel 2021, infatti, sono state trovate tracce dello stesso tessuto.

Nel corso della trasmissione Quarto Grado, Visintin ha dichiarato di "essere tranquillo" e che i coltelli portati via dalle autorità dopo la perquisizione erano conservati in alcuni scatoloni. Secondo l'uomo, non sarebbero mai stati arrotati negli anni perché destinati alla clientela e ormai vecchi e inutilizzabili.

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