Morte Francesco Chimirri, arrestati 4 familiari del tiktoker per il pestaggio al poliziotto che aprì il fuoco
Sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Crotone, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip, 4 familiari di Francesco Chimirri, il 44enne tiktoker ucciso lo 7 ottobre scorso da un colpo di pistola sparato dal vice ispettore della Polizia Giuseppe Sortino dopo avere assistito ad un incidente stradale provocato dalla vittima.
Sono indagati per il pestaggio al poliziotto e accusati, a vario titolo, di tentato omicidio aggravato, lesioni personali pluriaggravate, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, porto d'armi o oggetti atti a offendere e danneggiamento aggravato. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, Domenico Chimirri, di 18 anni, Domenico Chimirri (67), rispettivamente figlio e padre della vittima, e Antonio e Mario Chimirri (41 e 36 anni), fratelli di Francesco, il 7 ottobre scorso, "senza alcun motivo, hanno proditoriamente aggredito" il poliziotto.
Le varie fasi dell'accaduto sono state ricostruite con l'ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, dei video, realizzati da alcuni privati cittadini e condivisi su TikTok, che avevano assistito all'evento dalle loro abitazioni, e grazie alle testimonianze, rese dagli altri soggetti, in grado di riferire sui fatti, dalle quali si è appurato che il poliziotto, prima percosso solo da Francesco Chimirri e dal figlio, era stato, successivamente, raggiunto anche dagli altri tre loro familiari, che – riporta la nota dei carabinieri – "hanno proseguito nella loro azione, in diverse fasi, cagionandogli delle lesioni gravissime che, solo per un mero caso fortuito e accidentale, non hanno condotto al suo decesso".
Il poliziotto, 37 anni, è stato indagato per omicidio subito dopo il fatto. Chimirri, sposato e padre di quattro figli faceva il pizzaiolo ed era noto per i suoi quasi 158 mila follower su TikTok. Secondo la ricostruzione fatta all'epoca, tutto ebbe avuto origine da un incidente stradale a Isola di Capo Rizzuto al quale aveva assistito Sortino e in cui era rimasto coinvolto Chimirri, il quale, anziché fermarsi per chiarire la dinamica del sinistro e le relative responsabilità, si sarebbe allontanato.
Sortino, in borghese e libero dal servizio, avrebbe inseguito la vettura condotta dal pizzaiolo, che viaggiava insieme ad un'altra per fargli presente l'accaduto, raggiungendolo a Crotone, nel quartiere "Campanaro". Una volta bloccate le auto, Sortino è sceso dalla sua vettura e, dopo essersi qualificato, ha chiesto delucidazioni a Chimirri su quanto era accaduto poco prima. Ne sono seguite "un'aggressione brutale", secondo quanto riferito dalla Procura, ai danni del viceispettore, ed una "violenta colluttazione" al culmine della quale il poliziotto ha sparato tre colpi contro Chimirri, uno dei quali lo ha raggiunto, provocandone la morte, come hanno confermato i risultati dell'autopsia.
Subito dopo il figlio di Chimirri, Domenico, che aveva assistito insieme ad altri familiari, all'omicidio del padre, ha raccolto la pistola, caduta di mano al poliziotto finito in terra cercando di sparare all'agente senza riuscirci perché l'arma si era inceppata. Solo l'arrivo dei carabinieri riuscì a riportare la calma. Sortino fu ricoverato nell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per gravi traumi al volto.