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Morte Emmanuel, l’aggressore fermato per omicidio preterintenzionale

Il sindaco di Fermo: “Mi sento sprofondato in un incubo, la nostra comunità è esempio di integrazione e accoglienza”. Boldrini: “Sgomento e indignazione”.
A cura di Claudia Torrisi
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Dopo la morte di Emmanuel Chidi Namdi, trentaseienne nigeriano ucciso di botte in strada a Fermo, oggi nella cittadina marchigiana è arrivato il ministro Angelino Alfano, per presiedere il comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica. "Stiamo qui in un giorno molto triste per la comunità di Fermo. Ed è un giorno in cui noi, come governo, vogliamo segnare il confine invalicabile che c'è tra coloro che mettono il contrasto al razzismo e alla violenza razziale, tra questi valori che sono imprescindibili per una comunità nazionale, e coloro i quali sul tema del razzismo e dell'antirazzismo talvolta si distraggono", ha detto il ministro, aggiungendo che la lotta a razzismo e pregiudizio è uno dei valori "imprescindibili per una comunità nazionale". Un concetto che va sottolineato anche a "coloro che sul tema di razzismo e antirazzismo talvolta si distraggono": ci sono da parte di molti "troppe tentazioni di seminare odio contro gli immigrati in arrivo o di chi sfugge dalle guerre. Abbiamo voluto dare un segno chiaro per scongiurare ogni ipotesi di contagio, sappiamo che seminando odio si può raccogliere sangue. Il germe del razzismo va stroncato prima che semini il proprio frutto avvelenato. Per questo siamo qui. Il senso di una comunità nazionale che si unisce per la cosa più importante, sostenere la libertà, la vita e l’antirazzismo".

"Il Governo oggi a Fermo con don Vinicio e le istituzioni locali in memoria di Emmanuel. Contro l'odio, il razzismo e la violenza", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il premier ha anche telefonato a don Vinicio Albanesi, che aveva accolto Emmanuel e la moglie nel seminario vescovile, per esmprimergli solidarietà.

Chi è il fermato per l'omicidio di Emmanuel

Repubblica riporta alcuni dettagli sull'uomo fermato per aver massacrato di botte il trentaseienne nigeriano. Si chama Amedeo Mancini, ha 38 anni ed è imprenditore agricolo. È stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Fino a questo momento, risultava indagato a piede libero. Mancini è noto per essere un estremista di destra, tifoso della Fermana recentemente sottoposto a Daspo per un episodio di violenza. Stando a quanto dichiarato dall'avvocato, l'uomo avrebbe provato a difendersi spiegando di aver visto Emmanuel e la moglie tentare di rubare un'auto e per questo sarebbe intervenuto insultando il nigeriano, che però ha reagito. A quel punto si sarebbe solo difeso. Secondo il legale, Mancini sarebbe adesso "molto addolorato".

Le reazioni

"Suscita sgomento e indignazione la notizia del richiedente asilo nigeriano pestato a morte a Fermo. un uomo che era venuto via dal suo paese per scampare alla ferocia dei terroristi di Boko Haram ha perso la vita qui da noi, in Italia, sotto i colpi dell'odio razzista e xenofobo", ha commentato la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. "Mi addolora ancor di più – ha aggiunto in una nota – che questo fatto orribile sia avvenuto nella mia regione, che è sempre stata terra di solidarietà e di accoglienza. Abbraccio nel modo più affettuoso la giovane compagna dell'uomo ucciso e mi auguro che dal territorio, già investito nei mesi scorsi da episodi inquietanti come gli attentati alle chiese della zona, arrivi la risposta più netta, capace di isolare ed espellere i violenti".

Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, invece, ha dichiarato di sentirsi "sprofondato in un incubo": "La comunità di Fermo è conosciuta come esempio virtuoso di integrazione e accoglienza anche rispetto a chi rifugge da drammi inenarrabili. Non merita di essere bollata per quanto emergerà da questo episodio, ma deve invece rivendicare con forza lo spirito che ha sempre contraddistinto la sua realtà, le etnie straniere, i nuovi cittadini italiani e i figli di tutti loro, che stanno crescendo insieme, senza discriminazione".

Il deputato Khalid Chaouki del Pd ha chiesto che venga fatta chiarezza: "Non dobbiamo mai fare l'errore di sottovalutare il razzismo strisciante risultato anche di un clima di odio favorito da chi, in cerca di facili consensi, fa leva sulle paure e le angosce dei cittadini per costruire ad arte uno scenario di terrore e paura dell'altro".

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