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Morte di Patrizia Nettis, spunta una supertestimone. La mamma: “Il suo corpo può ancora parlare”

Le indagini sul caso di Patrizia Nettis, la giornalista di Gioia del Colle trovata senza vita nel suo appartamento a Fasano il 29 giugno scorso. La mamma continua a chiedere “verità”: “Continuiamo a chiedere l’autopsia su Patrizia, forse il suo corpo può continuare a parlare”.
A cura di Susanna Picone
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Patrizia Nettis
Patrizia Nettis

"Non sapere nulla e aspettare la chiusura delle indagini ci fa stare molto male. Continuiamo a chiedere l’autopsia sul corpo di Patrizia, forse il suo corpo può continuare a parlare": a parlare è Rosanna Angelillo, la mamma di Patrizia Nettis, la giornalista originaria di Gioia del Colle (Bari) trovata senza vita nel suo appartamento a Fasano (Brindisi) il 29 giugno scorso.

Quella notte Nettis è stata trovata impiccata con un lenzuolo nel suo appartamento vicino al Municipio, dove era stata assunta poche settimane prima. Ma la famiglia non si arrende alla pista del suicidio. “Il dubbio che possa non essersi uccisa c’è”, dice ancora oggi la madre davanti alle telecamere di Quarto Grado. “Non hanno sequestrato la casa, non hanno preso il lenzuolo e hanno anche cercato di convincerci che nostra figlia avesse anche bevuto varichina o qualcosa di simile per darsi una spinta – dice -. E non si fa un esame tossicologico? Questo ci lascia molto, molto perplessi. Per poter accettare la morte di mia figlia abbiamo bisogno di una verità e non riusciamo ancora ad accettare il lutto. È come se mia figlia morisse ogni 29 di ogni mese da quasi 10 mesi”.

Partrizia Nettis
Partrizia Nettis

La mamma di Patrizia Nettis davanti alle telecamere ha anche ribadito che dal giorno della morte della figlia avrebbero cercato di “convincerla” del suicidio. Un atteggiamento che, appunto insieme alla mancata riesumazione della salma e autopsia sul corpo, ha lasciato da subito perplessi la famiglia.

Nell’inchiesta per la morte di Patrizia Nettis c’è una persona, un imprenditore, che risulta indagata per stalking e istigazione al suicidio e c’è un secondo uomo, un politico, che avrebbe avuto una relazione con la donna ma che ad oggi non è indagato. A quanto emerso, quella notte i due uomini si sarebbero scambiati oltre 400 messaggi in cui hanno screditato la giornalista e annunciato ritorsioni: “Questa volta non la passerà liscia”, uno dei messaggi nella chat.

Per quella notte potrebbe anche esserci una supertestimone, che forse potrebbe indirizzare le indagini verso una pista diversa dal suicidio: si tratta di una donna che notò uno dei due uomini, il politico, sotto casa sua, la sera del “confronto”. Di recente la Procura generale di Lecce non ha accolto la richiesta della famiglia di Nettis di avocare le indagini della Procura di Brindisi sulla morte della giornalista.

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