Morte di Giulia Di Sabatino, arrestato il ragazzo che passò l’ultima notte con lei
Arrestato il ‘ragazzo della Panda rossa', il giovane che vide Giulia Di Sabatino, la 19enne precipitata dal Cavalcavia della A14, la notte della sua morte, il 1° settembre 2015 a Tortoreto, in Abruzzo. Il ragazzo, indagato per istigazione al suicidio e poi prosciolto, nell'inchiesta sulla morte di Giulia, è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti ai genitori. Si tratta di un'accusa che nulla ha a che fare con il caso della giovane di Tortoreto, per quale, al momento, al momento, esiste una richiesta di archiviazione delle indagini alla quale la famiglia si è opposta.
Giulia di Sabatino uccisa la notte del suo compleanno
I fatti risalgono a cinque anni fa, quando Giulia, nella notte del suo compleanno, uscì per andare a festeggiare con gli amici per non tornare a casa mai più. La giovane, che abitava con i genitori nella casa di Tortoreto e lavorava come cameriera, era in procinto di partire per Londra per raggiungere la sorella che vive e lavora lì da anni. A casa lasciò la valigia semiriempita per la partenza e il cellulare, così, quando non fece ritorno i genitori non poterono cercarla. L'indomani Luciano Di Sabatino e Meri Koci, la mamma e il papà di Giulia, vennero avvertiti del ritrovamento dei resti della ragazza sotto il cavalcavia della A14, un viadotto altissimo che sovrasta una strada percorsa da autoarticolati e vetture che, purtroppo, avevano investito più volte il corpo della ragazza.
L'autopsia: sconosciuta la causa della morte
Non ci sono evidenze, secondo le indagini effettuate dalla parte civile, ovvero dai familiari della ragazza, che Giulia sia morta precipitando dal cavalcavia. L'autopsia, infatti, a causa dello stato dei resti, non ha potuto determinare la causa della morte. L'unico esame genetico utile è stato effettuato sugli slip di Giulia e ha accertato che, prima di morire, la ragazza aveva avuto rapporti sessuali con un uomo. In fase di indagine sono stati diffusi numerosi appelli per trovarlo, grazie anche alla testimonianza di alcune persone che avevano visto Giulia salire in una Fiat Panda di colore rosso guidata dal ragazzo. Alcuni mesi dopo i fatti, il fantomatico ‘ragazzo della Panda rossa' si è presentato agli inquirenti ammettendo di essere l'ultimo ad aver visto Giulia. Si tratta della stessa persona oggi arrestata per maltrattamenti ai genitori e già all'epoca descritta come un soggetto instabile.
L'inchiesta per pedopornografia
Il giovane è uscito dall'inchiesta per la morte di Giulia, che si è incrociata, grazie a una serie di intercettazioni, con un'altra indagine per pedopornografia in cui Giulia sarebbe stata la vittima. La ragazza, infatti, aveva accettato di inviare foto in cui si mostrava nuda a un giovane che conosceva, in seguito accusato nella stessa inchiesta. All'epoca dei fatti Giulia e altre presunte vittime erano minorenni.