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News sull'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo

Morte dell’orsa Amarena, chiuse le indagini: “Uccisa con crudeltà e colpi pericolosi”

L’orsa Amarena è stata uccisa con “crudeltà e con colpi pericolosi”. Lo ha scritto il Procuratore della Repubblica di Avezzano nell’atto dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei riguardi di Andrea Leombruni, 56enne di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), indagato per aver ucciso l’animale la notte del 31 agosto scorso.
A cura di Eleonora Panseri
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Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa nella notte di giovedì agosto a colpi di fucile.
Il corpo dell'orsa Amarena, uccisa nella notte di giovedì agosto a colpi di fucile.
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L'orsa Amarena è stata uccisa con "crudeltà e con colpi pericolosi". Lo ha scritto il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, nell'atto dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei riguardi di Andrea Leombruni, 56enne di San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), indagato per aver ucciso l'animale.

Leombruni ora potrà prendere visione degli atti di indagine a suo carico, potrà chiedere di essere interrogato e portare documenti o fonti di prova a sua discolpa. La Procura ha confermato che l'orsa è stata raggiunta da un colpo di fucile, una carabina 7.62, e che al momento dello sparo era innocua.

Il commerciante di San Benedetto dei Marsi, durante gli interrogatori ha detto ai carabinieri forestali di aver sparato un colpo di fucile all'animale che era entrato nella sua proprietà in quanto avrebbe avuto paura.

Amarena però era a quattro zampe quando le hanno sparato, secondo quanto emerso dalla perizia, eseguita dal medico legale Rosario Fico, su disposizione del tribunale di Avezzano e disposta per far luce sulla morte dell'orsa avvenuta la notte del 31 agosto scorso. L'animale non era quindi in posa d'attacco.

Il tutto è stato confermato anche dalla perizia balistica del maggiore dell'Esercito italiano, Paride Minervini che attesta che si è trattata di una fucilata intenzionale ed esplosa da una distanza ravvicinata. L'orsa Amarena è stata raggiunta da un colpo di carabina con un proiettile calibro 12 che l'ha colpita a un fianco perforandole un polmone.

In Procura erano arrivate decine di denunce da parte delle organizzazioni di protezione degli animali dopo la morte del plantigrado che si costituiranno parte civile. Tra queste anche l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che commenta: "La giustizia farà il suo corso, anche se non restituirà Amarena ai suoi figli e a questa vita. Ma chi l'ha uccisa deve pagare".

"La Procura ha confermato che l'orsa al momento dello sparo era innocua – sottolinea l'Oipa – Amarena è l'ennesima vittima non solo della pericolosità sociale d'individui, cui pure si concede il porto d'armi, ma anche del clima d'odio nei confronti dei grandi carnivori fomentato in Italia da alcuni esponenti politici. Auspichiamo che si arrivi a una condanna esemplare nei confronti dell'inquisito. Noi ci costituiremo parte civile nel processo".

L'orsa Amarena era uno dei simboli del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). Il 5 settembre il Pnlalm informò che i due cuccioli di Amarena erano vivi e, dopo essersi divisi per un breve periodo, si erano ricongiunti e che sembravano essere in buona forma.

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