Morte dell’ultras napoletano Ciro Esposito: indagati altri 4 tifosi romanisti
Nuova svolta nelle indagini sulla morte di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli morto a Roma prima della finale di Coppa Italia. La Procura capitolina ha iscritto nel registro degli indagati i 4 ultrà giallorossi perquisiti due settimane fa dalla Digos negli accertamenti per far luce sull'omicidio. I quattro sarebbero sospettati di essere i complici di Daniele De Santis, l'uomo accusato di aver ucciso il tifoso napoletano. Dunque l'accusa sarebbe quella di concorso in omicidio. La dinamica che ipotizzano gli inquirenti della Capitale è la seguente: i quattro ultrà erano gli stessi che si trovavano con Daniele "Gastone" De Santis durante l'assalto al bus dei tifosi del Napoli a Tor di Quinto.
Ciro Esposito, la ricostruzione della sparatoria a Roma
Casco in testa, i violenti avrebbero pianificato l'attacco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Quando i tifosi del Napoli hanno intuito l'agguato gli assalitori si erano già dati alla fuga. Braccato dai tifosi infuriati, De Santis fu raggiunto in un vialetto adiacente viale Tor di Quinto e qui avvenne la sparatoria culminata nel ferimento di Ciro Esposito, poi deceduto dopo 52 giorni di agonia, e di altri due sostenitori partenopei. I complici del presunto omicida fecero perdere le loro tracce. Ora i quattro nuovi indagati saranno interrogati prossimamente dai pubblici ministeri Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, titolari dell'inchiesta. "Daniele De Santis è ancora in gravi condizioni, la gamba che ha rischiato di perdere ha ancora in corso un'infezione. Da lui non ci saranno commenti sui quattro indagati di oggi": a riferire della volontà del suo assistito è Michele D'Urso, uno dei legali dell'ultrà della Roma. De Santis è in una struttura ospedaliera protetta a Viterbo.
Stamane, intanto, i genitori di Ciro Esposito hanno preso parte alle esequie di una vittima della criminalità in provincia di Napoli, lanciando nuovi appelli alla non violenza.