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Morte cerebrale per il 42enne schiacciato da un’auto guidata da un bimbo: saranno donati gli organi

Si chiamava Gianfranco Pilo, il 42enne di Ossi (Sassari), schiacciato dall’auto che aveva fatto guidare per gioco a un bambino di 10 anni. L’uomo non è uscito dal coma e oggi, mercoledì 26 marzo, è stata dichiarata la morte cerebrale. I familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Si chiamava Gianfranco Pilo, il 42enne di Ossi (in provincia di Sassari), schiacciato dall'auto che aveva fatto guidare per gioco a un bambino di 10 anni.

L'uomo non è uscito dal coma e oggi, mercoledì 26 marzo, è stata dichiarata la morte cerebrale. I familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi. I medici hanno quindi avviato le procedure previste in questi casi prima dell'espianto, che si concluderanno nelle prossime ore.

L'incidente è avvenuto lo scorso sabato, il 22 marzo, proprio a Ossi, dove risiedeva la vittima, un paese a pochi chilometri da Sassari, al termine di una festa di compleanno.

Stando a quanto è stato ricostruito, il 42enne doveva riaccompagnare a casa il figlio di un amico e lo avrebbe messo al volante per spostare l'auto, per gioco.

Ma, mentre l'uomo entrava in macchina, al bambino sarebbe sfuggita la frizione, l'auto sarebbe quindi sobbalzata in avanti schiacciando il 42enne fra la portiera e un muro.

Pilo, con il torace schiacciato e diverse fratture sia alle vertebre che alle gambe, aveva immediatamente perso conoscenza e il suo cuore aveva smesso di battere per alcuni minuti.

Quando gli operatori sanitari del 118 erano arrivati rapidamente sul posto, avevano cercato di rianimarlo e lo avevano trasportato al Pronto soccorso del Santissima Annunziata di Sassari.

Insieme agli operatori sanitari, sul luogo dell'incidente erano anche intervenuti i Carabinieri della stazione di Ossi che, coordinata dalla Procura di Sassari, avevano avviato le indagini per tentare di fare piena luce sull'accaduto.

Il 42enne era stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, dove per giorni era rimasto in coma farmacologico. A nulla, purtroppo, sono serviti gli sforzi che il personale sanitario ha compiuto per cercare di salvargli la vita. Oggi è sopraggiunta la morte cerebrale.

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